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21 MARZO 2023
Torino: Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie "Presentazione del libro finalista al Premio Piersanti Mattarella, PER SEMPRE FEDELE - Diario di un uomo tra pagine di mafia"

Martedì 21 marzo, in occasione della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, presso la biblioteca civica Don Lorenzo Milani, via dei Pioppi nel quartiere Falchera a Torino, si terrà la presentazione del libro finalista al Premio Piersanti Mattarella, “PER SEMPRE FEDELE - Diario di un uomo tra pagine di mafia " scritto dalla Dott.ssa Valentina Rigano e dal Maggiore dell’Arma dei Carabinieri Marco D’Aleo.

La Dott.ssa Valentina Rigano, Giornalista e volontaria dell’Associazione Vittime del Dovere, presenterà il volume che ripercorre la storia del Capitano Mario D’Aleo, ucciso con l’appuntato Giuseppe Bommarito e il carabiniere Pietro Morici nella strage di via Scobar a Palermo, di cui ricorre il 40° anniversario.

In tale occasione presenterà ai ragazzi delle scuole di Torino il proprio libro, leggendo qualche passo e confrontandosi con loro sui temi della legalità e della lotta alle mafie.

L’evento è patrocinato anche dall’Associazione Vittime del Dovere

Biografia Capitano Mario D’Aleo

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Appassionato, determinato, espressione dei più alti valori della Giustizia e della Legalità, il Capitano dei Carabinieri Mario D’Aleo è stato ucciso a 29 anni in un agguato mafioso, il 13 giugno 1983, in via Scobar a Palermo. Insieme a lui furono assassinati anche i carabinieri Giuseppe Bommarito e Pietro Morici.
Descritto come uomo estremamente generoso, solare, amorevole, D’Aleo ha lasciato una profonda impronta nella storia della lotta alla criminalità nel nostro Paese.

Medaglia d’oro al Valor Civile:

www.quirinale.it

«Comandante di Compagnia Carabinieri operante in zona ad alto indice di criminalità organizzata, pur consapevole dei gravi rischi cui si esponeva, con elevato senso del dovere e sprezzo del pericolo svolgeva tenacemente opera intesa a contrastare la sfida sempre più minacciosa delle organizzazioni mafiose. Barbaramente trucidato in un proditorio agguato tesogli con efferata ferocia, sacrificava la sua giovane vita in difesa dello Stato e delle istituzioni.»
Palermo, 13 giugno 1983

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