Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri caduti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Serg. Magg. E.I.
Giuseppe Rizzo

Nacque il 15 marzo 1964, in un piccolo paese della provincia di Palermo, il suo nome era Giuseppe Rizzo.
Dopo le scuole, cambiò tanti mestieri, ma nessuno lo fece sentire realizzato.

Poco prima della maggiore età venne chiamato alle armi, partì abbandonando famiglia e amici per un'avventura improvvisa e totalmente misteriosa all'altro capo dell'Italia.
Con stupore e felicità si ambiento' in un attimo e capì che finalmente aveva trovato il suo mestiere che senza neanche rendersene conto divento, per lui, uno stile di vita, tant'è che finito il servizio di leva continuò e già a 23 anni indossava il grado di Sergente Maggiore specializzato Artificiere, quella specializzazione che il 19 maggio 1987, alla tenera stessa età, al comando della sua squadra, durante un'operazione di brillamento di un ordigno bellico, gli strappo' la vita.

Lasciò moglie e due figli i quali mai ebbero l'opportunità di dire PAPÀ.

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