Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
Equiparazione Vittime

Da anni l'Associazione Vittime del Dovere si batte perché la distinzione ingiusta e incoerente tra vittime in ragione del carnefice sia definitivamente abbandonata.
La categoria originaria delle "vittime del dovere" (Regio Decreto Legge 261/1921) è stata prima affiancata (Legge 466/1980) dalla categoria delle "vittime del terrorismo" e delle "vittime della criminalità organizzata" per poi essere sorpassata in termini di tutela (Legge 206/20014) fino a giungere al processo inverso, di progressiva estensione dei particolari benefici riconosciuti alle altre categorie.
In uno Stato di diritto è imprescindibile che i rappresentanti delle Istituzioni, che sacrificano le loro vite e la loro integrità per il bene della collettività, vengano adeguatamente tutelati.
Negli anni si sono succeduti interventi limitati e parziali di equiparazione che hanno causato differenze tra Vittime, creando gruppi e sottogruppi, e difficoltà applicative che, di fatto, rendono difficile l'effettiva fruizione dei benefici riconosciuti.
Con la presentazione dei disegni di legge cerchiamo di porre un ulteriore tassello sul lungo percorso intrapreso dall'Associazione.
Le proposte di legge da noi richieste, presentate e che si sono succedute negli anni hanno lo scopo di definire la completa equiparazione tra Vittime, dopo oltre dieci anni dalla promessa di "progressiva" equiparazione sancita nella Legge 266 del 2005.

24 FEBBRAIO 2022
SimCarabinieri.it - Le sezioni unite hanno riconosciuto le piena applicabilità del DPR 181/09 alle Vittime del Dovere

Comunicato stampa del 24 febbraio 2022 ASSOCIAZIONE VITTIME DEL DOVERE

ROMA – Oggi, la Sezione Lavoro della Corte Cassazione, giudicando su ben tre casi patrocinati dall’Avv. Andrea Bava, Socio Onorario e Consulente della nostra Associazione, ha deciso riconosciuto la piena applicabilità del DPR 181/09 a tutte le vittime del terrorismo e del dovere, non concordando con la recentissima sentenza sempre della Sezione Lavoro (11010/20) che aveva limitato tali più favorevoli criteri alle sole vittime del terrorismo valutate prima della legge 206/04.

L’Avv. Bava così dichiara “Con le decisioni di oggi le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno finalmente fatto chiarezza su una problematica che complicava enormemente il percorso di riconoscimento dei benefici per le vittime del dovere, del terrorismo, della criminalità organizzata. Infatti, il Ministero fino ad oggi ha sempre imposto alle commissioni mediche ospedaliere di valutare i soggetti sopravvissuti sulla base di criteri medico-legali restrittivi, che non consideravano né l’evoluzione peggiorativa delle lesioni né il punteggio del danno morale. In data odierna invece le Sezioni Unite hanno chiarito che i criteri di cui al d.p.r. 181 2009 si applicano a tutti, e non solo alle vittime del terrorismo ferite prima del 2004, come pretendeva il ministero, e come del resto aveva anche affermato il Consiglio di Stato. Inoltre, le Sezioni Unite lasciano spazio alla possibilità di una rivalutazione per tutti i casi in cui il punteggio sia stato assegnato con criteri difformi, ulteriore affermazione di principio che consente, in particolare per tutti coloro che non avessero raggiunto il limite del 25% di invalidità, a decorrere dal quale competono gli assegni vitalizi, di poter ottenere tale beneficio.
Ricordo anche che il DPR 181/09 consente di valorizzare l’invalidità permanente anche con le tabelle della pensionistica militare, invece che solo con le tabelle di invalidità civile: il fatto che esse spesso prevedono quantificazioni più favorevoli rispetto al sistema alternativo contribuirà, unitamente alla aggiunta del valore danno morale, al poter ottenere finalmente punteggi dignitosi. Probabilmente le amministrazioni dovranno organizzarsi per avviare nuovamente a visita coloro che siano già stati valutati, suggerisco peraltro di chiedere una nuova valutazione alla luce delle sentenze delle sezioni unite pubblicate in data odierna
Inoltre, prosegue precisando che “Rilevo infine che le motivazioni della sentenza coinvolgono congiuntamente le vittime del dovere e del terrorismo con un discorso unico che contribuisce anche esso a far desumere una piena fratellanza fra tali categorie, e che credo consentirà di porre basi per giungere alla completa equiparazione, ancorché a riguardo per taluni profili sia necessario un intervento del Legislatore.”
Conclude poi “Ringrazio l’Associazione Vittime del Dovere per avermi sempre supportato in questa come nelle altre battaglie che stiamo conducendo” .

L’Associazione, in persona del Presidente Emanuela Piantadosi, così dichiara “ Siamo felici dell’esito del procedimento. Non abbiamo mai perso le speranze durante tutto l’iter giudiziario, perché certi, non solo della professionalità, ma soprattutto, della profonda motivazione che accompagna sempre l’azione dell’Avv. Andrea Bava. Siamo altrettanto sicuri che grazie al suo contributo riusciremo a superare i numerosi ostacoli che ancora si frappongono al giusto riconoscimento del sacrificio di tutte le donne e gli uomini che, con il loro lavoro al servizio della collettività, hanno reso onore al nostro Paese.”

ASSOCIAZIONE VITTIME DEL DOVERE

Tratto da SimCarabinieri.it

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