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22 MARZO 2018
Roma, Sdegno per l'imbrattamento del monumento che ricorda il sacrificio degli agenti della scorta di Aldo Moro barbaramente trucidati dalle BR in via Fani il 16 marzo 1978

Il Presidente dell'Associazione Vittime del Dovere, Emanuela Piantadosi, e tutti membri del Consiglio Direttivo, esprimono la loro più sentita vicinanza alle famiglie di Aldo Moro, del Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri Oreste Leonardi, dell’Appuntato Domenico Ricci, degli Agenti della Polizia di Stato Raffaele Iozzino e Giulio Rivera e del Vicebrigadiere della Polizia di Stato Francesco Zizzi per gli incresciosi fatti risalenti alla scorsa notte quando, ignoti, hanno imbrattato il monumento che ricorda le Vittime dell'agguato di via Fani. Sulla stele che riporta i nomi dei cinque uomini della scorta dello statista, uccisi dai terroristi, è stata dipinta la sigla BR con il colore rosso. Il monumento era stato inaugurato il 16 marzo scorso, in occasione dell'anniversario della strage, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al momento sono in corso i rilievi dei carabinieri. La Procura di Roma attende un'informativa del nucleo investigativo di Roma. Gli accertamenti scientifici riguardano la vernice rossa utilizzata per la scritta. Al vaglio anche eventuali testimonianze e registrazioni di telecamere della zona che possano aver ripreso la scena.

“Desidero far arrivare, a nome di tutta l’Associazione Vittime del Dovere, un messaggio di sostegno alle le famiglie delle vittime della strage di via Fani. Forte lo sdegno verso questi gesti sconsiderati e assolutamente da condannare. Auspichiamo che presto i responsabili possano avere un volto, un nome e un cognome. Purtroppo le offese inaccettabili e vergognose rivolte dai terroristi in questi giorni alle Vittime non sono state sufficientemente stigmatizzate dal Governo che invece di tutelare i suoi servitori e le loro famiglie si occupa di rendere liberi ed impuniti assassini, terroristi e delinquenti attraverso l'approvazione di discutibili decreti attuativi riguardanti la riforma dell'ordinamento penitenziario” ha commentato il presidente della Onlus, Emanuela Piantadosi.

 

 

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