Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri caduti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Sergente Maggiore Pilota
MARCO MATTA

Sergente Maggiore Pilota – M.O.V.M. alla memoria

Nato a Avigliana (TO) il 7 gennaio 1964 e deceduto a Podrute (Croazia) il 7 gennaio 1992

Marco nasce ad Avigliana, in provincia di Torino, il 7 gennaio 1964 e vive a Sangano con i genitori e i fratelli minori Massimo e Marzio. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico presso l’Istituto Superiore “B. Pascal” a Giaveno, partecipa con successo al bando per l’arruolamento volontario nell’Esercito italiano. L’8 gennaio 1984 Marco parte per la Scuola Allievi Sottufficiali di Viterbo (SAS),. Nel settembre dello stesso anno si sposta al Centro Aviazione Leggera Esercito di Viterbo. Aveva infatti superato, non con poca suspance, la selezione per il corso di allievo pilota. Seguono mesi di preparazione teorica. Viene nominato Sergente e si trasferisce presso la Scuola dell’Aeronautica Militare di Frosinone per il corso pratico. Il 7 agosto del 1985 Marco consegue il brevetto di Pilota Osservatore di Elicottero (POE), a seguito del quale sceglie come destinazione, per l’inserimento a ruolo, l’aeroporto “Francesco Baracca” di Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone. Il periodo vissuto a Casarsa è stato per Marco un crescendo d’entusiasmo e soddisfazioni. Molte sono le testimonianze di stima pervenute alla famiglia con lettere o dichiarazioni rilasciate a giornali locali che testimoniano il suo inserimento nell’ambiente di lavoro e nel tessuto sociale. (tratto dal libro “… e poi volerò da te Signore …”). 

Nel 1991, a seguito del pericoloso e allarmante conflitto nei Balcani, la Comunità europea decide di dislocare in Jugoslavia diversi propri rappresentanti per favorire iniziative di pace tra i vari contendenti. Alla missione, denominata European Comunity Monitor Mission (E.C.M.M.), partecipano i dodici membri della CEE, tra cui l’Italia. Il Sergente Maggior Marco Matta è tra i componenti la missione di pace, tutti disarmati, in veste di diplomatici e con una divisa bianca priva di gradi e di contrassegni di nazionalità. 

Il 1° ottobre 1991 decollano dalla base di Udine-Campoformido due elicotteri AB 206 e un elicottero AB 205, di colore bianco, sui quali spiccano le insegne della missione di pace e la scritta “Monitor Mission”. 

La missione, fin da subito, rivela in pieno la sua pericolosità con una serie di attacchi ai velivoli impegnati nel sorvolo dei cieli slavi e intimidazioni da parte delle contraeree in guerra. Marco alterna momenti di fiducia e speranza a stati d’animo di sconforto e preoccupazione, a causa del drammatico svolgersi del conflitto. 

Il 7 gennaio 1992, nel cielo di Podrute, in territorio croato, durante un volo di rientro da Belgrado a Zagabria, l’elicottero AB 205, di cui Marco è secondo pilota, viene abbattuto da un missile aria-aria, a guida laser, lanciato da un Mig 21 dell’Aviazione Federale Jugoslava.

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Il Sergente Maggiore Marco Matta muore il 7 gennaio 1992, proprio nel giorno del suo 28° compleanno.
Insieme a lui cadono il Tenente Colonnello Enzo Venturini, pilota, il Maresciallo Capo Fiorenzo Ramacci, tecnico meccanico, il Maresciallo Capo Silvano Natale, tecnico meccanico e il Tenente di Vascello Jean-Loup Eychenne della Marina francese
Nella battaglia aerea rimane coinvolto anche l’elicottero AB 206 che procede in formazione con l’AB 205 e che, grazie ad una manovra di scampo del pilota, riesce ad atterrare in una radura poco distante. L’equipaggio dell’elicottero AB 206 testimonierà che ad abbattere l’AB 205 è stato un velivolo appartenente alla Repubblica Federale Serba e non alla Croazia, come avrebbero voluto far credere. Di fatto, il drammatico abbattimento dell’elicottero AB 205 accelererà il processo di autonomia della Croazia che di lì a poco proclamerà la sua indipendenza dalla Jugoslavia. 
L’11 giugno del 1993 il presidente della Repubblica italiana Oscar Luigi Scalfaro conferisce la Medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria ai Caduti di Podrute.
 
Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria
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Serg. Magg. ALE ( Esercito , Sottoufficiale Pilota Osservatore ) 
Luogo di nascita: Avigliana (TO) 
Data del conferimento: 14/04/1993


Motivazione: 
Sottoufficiale Pilota Osservatore dell'Aviazione dell'Esercito, membro della Missione Osservatori per il controllo del "cessate il fuoco", condotta sotto l'egida del comitato per la sicurezza e la cooperazione in Europa nei territori della ex Jougoslavia, si distingueva per coraggio, elevata professionalità e insigni virtù militari eseguendo numerose missioni di volo in situazioni ad elevato rischio. Pur nella consapevolezza dell'alto e costante pericolo derivante dalla possibilità di attacchi incontrollati da parte delle fazioni in lotta nei territori sorvolati, persisteva nell'assolvimento del compito affidatogli. Durante una regolare missione di osservazione lungo una rotta preventivamente pianificata e concordata, perdeva la vita in un vile agguato a seguito dell'abbattimento dell'elicottero AB/205, del quale era secondo pilota, proditoriamente colpito da un velivolo delle Forze Armate Jougoslave. Mirabile esempio di dedizione al servizio portato fino all'estrelo sacrificio. Madzarevo (Croazia) 7 gennaio 1992.

Trifoglio Croato al merito della Repubblica 
Nel decimo anniversario della strage di Podrute il Presidente croato Stjepan Mesic consegna a Marco e agli altri Caduti l’alta onorificenza alla memoria.
Intitolazioni
Il 7 gennaio 1996 viene inaugurato a Podrute il Sacrario in ricordo dei Caduti croati, francesi e italiani, presso il quale ogni anno si svolgono le celebrazioni di suffragio.
Il 22 settembre 1992, a Sangano (TO), nel decimo anniversario della strage di Podrute, viene intitolata una bellissima piazza a Marco Matta.
Nei giorni terribili che seguirono alla morte del figlio, il papà quasi volendo continuare il contatto telefonico con il quale era solito comunicare con Marco, tentò di esternare a mo di preghiera le sensazioni che provava nello strazio di quei giorni (tratto dal libro “ ..e poi volerò da te Signore ..”).


Spetand na telefonà ëd MARCO
“Ciào papà, i son MARCO!…”
“Ciào girolon, andoa it ses?…”
Oh MARCO!…adess të scrivo,
perché sta telefunà … an manca.

Al set ëd genè dë st’ann,
dì dël tò 28° compleann,
là ‘n Jugoslavia,
pilotand ël tò elicòter bianch
con ENZO, FIORENZO
JEAN LOUP e SILVAN,
it j’ere seren e ansios
ëd festegè ij tò ani.

Ma la bestialità uman-a
a l’era a l’avàit.
Na luse e ‘n colp tremend
a l’han compì ’l malfàit.

NOSGNOR però, chinand-se,
a l’ha cujive al vòl
e ti e ij tò compagn
seve restà lassù,  lassù con CHIEL.

Mi i sai che it ses content,
it sento antorn a mì…
‘t im giute tante vòlte
e a vòlte t’im fas… danè 
ma sento an cheur na pen-a
ch’aumenta … ansì ‘d passè.

Sarija bel … na neuit 
sensa désvijè gnun
sentime dì ‘n seugn:
“Ciào papà, son MARCO!…”
e mi pudéite di:
“Ciào girolon, adess
i sai andoa ‘t ses …
Spetme! ”
papà.

“Ciào papà, sono MARCO!…”
“Ciào giramondo, dove sei?…”
Oh MARCO!…adesso ti scrivo,
perché questa telefonata… mi manca.

Al sette gennaio di quest’anno,
giorno del tuo 28° compleanno,
là in Jugoslavia,
pilotando il tuo elicottero bianco,
con ENZO, FIORENZO
JEAN LOUP e SILVANO,
tu eri sereno e ansioso
di festeggiare i tuoi anni.

Ma la bestialità umana 
era in agguato.
Una luce ed un botto tremendo
hanno compiuto il misfatto.

Il SIGNORE però, chinandosi,
vi ha raccolto al volo
e tu ed i tuoi compagni
siete rimasti lassù,…lassù con LUI.

Io so che sei contento,
ti sento attorno a me…
molte volte mi aiuti…
altre volte mi fai… piangere
ma sento nel cuore un dolore
che aumenta …anziché passare.

Sarebbe bello… se una notte,
senza svegliare nessuno,
potessi sentirmi dire, in sogno
“Ciao papà, sono MARCO!…
ed io poterti dire.
“Ciao giramondo… adesso
so dove sei,…
Aspettami!…
papà.

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