Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri caduti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Agente Scelto della Polizia di Stato
Matteo Demenego

Nato a Velletri nel 1988

Deceduto: TRIESTE 04/10/2019

Matteo Demenego nasce nel 1988 a Velletri, in provincia di Roma. Fin da ragazzo coltiva una profonda passione per la giustizia e un forte senso civico, che lo spingono a intraprendere la carriera nelle Forze dell’Ordine. Dopo il percorso formativo entra nella Polizia di Stato, dove viene apprezzato per le sue doti umane e professionali: un ragazzo leale, altruista, sempre pronto a dare una mano ai colleghi e a servire la comunità con dedizione.

Dopo diverse esperienze operative, viene assegnato alla Questura di Trieste, all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. Il suo lavoro lo svolgeva con rigore ma anche con umiltà e passione, qualità che lo rendevano stimato non solo tra i colleghi, ma anche tra i cittadini.

Il 4 ottobre 2019, durante un turno di servizio, Matteo perde la vita all’interno della questura di Trieste, colpito da colpi di arma da fuoco esplosi da un uomo affetto da gravi disturbi psichici, già sottoposto a controllo insieme al fratello. L’aggressore era riuscito a sottrarre la pistola d’ordinanza dell’agente Pierluigi Rotta, anch’egli ucciso nello stesso tragico episodio. Matteo aveva 31 anni.

Il suo sacrificio ha scosso profondamente l’Italia intera. I funerali si sono svolti il 17 ottobre 2019 nella Cattedrale di San Clemente a Velletri, in un clima di profonda commozione e con la partecipazione di centinaia di persone, tra cui autorità civili e militari. La sua bara, avvolta dal tricolore, è stata salutata con gli onori militari.

Matteo Demenego oggi è ricordato come un "eroe del dovere", un giovane uomo che ha dato la vita per il proprio lavoro e per i valori in cui credeva. Il suo nome resta scolpito nella memoria collettiva come simbolo di coraggio, abnegazione e amore per lo Stato.

Medaglia d’oro al valor civile e promozione per merito straordinario, alla memoria, conferita all’Assistente della Polizia di Stato Matteo DEMENEGO e all’Agente Scelto della Polizia di Stato Pierluigi ROTTA

“Operatori della Sezione volanti accompagnavano presso gli uffici della Questura un cittadino dominicano, che si era reso responsabile alcune ore prima di una rapina nei confronti di una donna. In Questura, durante le operazioni di polizia giudiziaria, il malvivente si scagliava contro l’Agente Pierluigi ROTTA e, nonostante la strenua resistenza opposta, riusciva a sfilargli dalla fondina la pistola di ordinanza e a far fuoco più volte, provocandone la morte. Udite le esplosioni, l’Agente Matteo DEMENEGO, che si trovava in un’altra stanza insieme al fratello del fermato, interveniva e, vedendo il corpo del collega riverso a terra, si avvicinava per prestargli soccorso. Nello stesso frangente veniva raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco che ne causavano il decesso.” Fulgido esempio di altissimo senso del dovere e di elette virtù civiche spinti fino all’estremo sacrificio per la salvaguardia della legalità”.

Matteo e Gigino

Morti,
senza torti.
Morti,
e risorti.

Poliziotti a Trieste,
di gioventù si veste.
Di stelle loro luce,
la vita dolce.

La volante due,
non fugge.
Aiuta, salva e sostiene,
il male per il bene.

Matteo e Gigino,
vinto hanno il loro destino.
Per l’Italia sono eterni,
luce per i nostri inferni.

Morti,
senza torti.
Morti,
e risorti.

Poliziotti a Triesti,
di giuvintù si vesti.
Di steddi si luci,
a so vita dulci.

A volanti fui,
non fuji.
Juta, sarba e susteni,
u mali p 'u beni.

Matteo e Giginu,
vincir 'o so destinu.
Pi l'Italia su iterni,
luci p 'i nostri inferni.

Grazie, Matteo e Gigino.

Dott. Giuseppe Toscano

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