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10 NOVEMBRE 2019
ANSA - Ergastolano Milano: relazione carcere, e' cambiato In vecchi atti killer spietato. Bonafede, verifiche su permesso

(ANSA) - MILANO, 10 NOV - Un cambiamento reale nei comportamenti, un percorso positivo negli ultimi anni in cui ha dimostrato consapevolezza, maturita', affidabilita' e di non essere piu' "socialmente pericoloso". E' sulla base di queste valutazioni contenute in una relazione favorevole del carcere di Bollate che il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso il permesso premio ad Antonio Cianci, l'ergastolano 60enne che tra il '74 e il '79 aveva ucciso un metronotte e tre carabinieri e ieri ha ferito con un taglierino alla gola un 79enne nel corso di una rapina in un piano interrato dell'ospedale San Raffaele.
Un episodio che ha sollevato polemiche proprio per il via libera a quel beneficio, con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che ha gia' dato mandato all'Ispettorato di compiere accertamenti preliminari sulla vicenda. "Nessun premio ai killer spietati, soprattutto se hanno ucciso donne o uomini in divisa!", ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini.
Mentre Emanuela Piantadosi, presidente dell'Associazione Vittime del Dovere, si chiede: "Quanto altro spargimento di sangue si dovra' avere prima che il Ministro della Giustizia e il Governo prendano coscienza di quanto sia fondamentale monitorare seriamente la recidiva in questo Paese?".
Cianci ieri pomeriggio, quando e' stato arrestato dalla polizia, dopo che aveva appena buttato in un bidone il telefonino ma anche uno scontrino dell'anziano appena rapinato, e' rimasto in silenzio. Il pm Nicola Rossato ha chiesto la convalida dell'arresto e la custodia in carcere e il 60enne, difeso dal legale Ursula Lionetti, dovrebbe essere interrogato dal gip tra domani e dopodomani. Dai vecchi atti giudiziari, intanto, emerge il profilo di un killer giovanissimo (aveva tra i 15 e i 20 anni quando uccise 4 persone) spietato e lucido, che non esitava a sparare "alle spalle", al volto e "al cuore" di una persona a terra, e poi a "frugare tra i cadaveri" per portare via le armi alle sue vittime.
Il 26 luglio, il giudice di Sorveglianza Simone Luerti ha firmato l'ok ai permessi premio per Cianci (dall'estate in poi era gia' uscito 3-4 volte) sulla base di una relazione favorevole del carcere che attestava il cambiamento reale del detenuto. Un carcere-modello dove il 60enne era arrivato nel 2017 (prima era ad Opera) dopo un'altra valutazione positiva. Valutazioni che davano conto che Cianci, detenuto da 40 anni ininterrottamente, dopo i primi anni faticosi in cui aveva subito provvedimenti disciplinari, nell'ultimo periodo si era sempre comportato bene, tanto che in passato era stato anche ammesso al lavoro esterno.
L'ultimo permesso aveva la durata di 12 ore (dalle 9 alle 21) con obbligo di accompagnamento del detenuto dal carcere a Cernusco sul Naviglio, dove abita la sorella, e con lo stesso obbligo per il rientro. Cianci, che negli altri casi non aveva commesso violazioni (ai primi di novembre lo ottenne di 3 giorni), ieri si e' invece allontanato da Cernusco per andare a colpire al San Raffaele, dove ha rubato anche una felpa da inserviente e una mascherina per camuffarsi.
Il beneficio gli era stato concesso sulla base dell'articolo 30 ter della legge sull'ordinamento penitenziario che lo riserva anche ai condannati all'ergastolo, dopo 10 anni di detenzione, che hanno "tenuto regolare condotta" e che "non risultano socialmente pericolosi". Migliorano, intanto, le condizioni dell'anziano, residente nel Comasco, che tra qualche giorno potrebbe essere gia' dimesso. (ANSA).

Tratto da ANSA

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