Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
La stampa e la TV
05 NOVEMBRE 2019
AbruzzoPopolare.it - Carcere di Sulmona: saranno commemorate l’8 novembre alle ore 10.00

Sarà il ricordo di 4 servitori dello Stato, Emanuele Reali, Vincenzo Carlo Di Gennaro, Emanuele Anzini e Mario Cerciello Rega,  il comune denominatore della Commemorazione delle vittime del Dovere che l’8 novembre mattina, L’Associazione Nazionale Vittime del Dovere capitanata da Emanuela Piantadosi e L’International Police Association E.L. Sulmona ( attraverso la sapiente conduzione del presidente Giuseppe Ninu ), il Tenente dei Carabinieri Donato Agostinelli, in collaborazione con la Direzione della Casa Reclusione di Sulmona il cui piazzale ad essa antistante intitolato alla memoria delle Vittime del Dovere e che da esso ne ha preso il nuovo indirizzo ospiterà l’evento, insceneranno.

Emanuele Reali brigadiere dei carabinieri è morto in servizio. È deceduto mentre faceva il suo dovere investito e ucciso da un treno a poche centinaia di metri dalla stazione di Caserta. Emanuele stava inseguendo due ladri quando è stato travolto dal convoglio in corsa. Assieme ad alcuni colleghi stava inseguendo due ladri ricercati per furto in appartamento. Nelle fasi concitate dell'inseguimento, come testimoniato dagli altri carabinieri presenti, il brigadiere dei carabinieri di soli 34 anni ha scavalcato un muro che dà sui binari, proprio mentre sopraggiungeva un treno Eav della linea regionale Napoli-Caserta; ma mentre il ladro è riuscito ad evitare il treno, il militare ne è stato travolto. Reali è morto tra la disperazione dei colleghi.

“Una vita umana vale il mondo intero. E così un maresciallo maggiore di 46 anni, morendo in servizio nella piazza di Cagnano Varano (FG), il paese dove lavorava presso la locale caserma dei carabinieri, è un mondo che scompare. Lo ha ucciso un uomo con precedenti penali che ha estratto una pistola in occasione di un controllo e ha sparando ferendo anche un altro carabiniere. Il maresciallo era celibe, lascia e non lascia figli diranno le prime note di agenzia. Ma tutti noi ne siamo orfani. I familiari, gli amici, i colleghi. Chiunque abbia a cuore la giustizia e conosca il valore della vita. Arrivederci nel cielo, Vincenzo Carlo. Il tuo viaggio ti sia lieve.” Lo hanno voluto ricordare così i suoi colleghi Vincenzo Carlo Di Gennaro, sanseverese di nascita ma italiano di adozione, il barbaro omicidio del maresciallo buono ucciso da un balordo in quella terra che amava tanto e che di li a poco gli avrebbe permesso di costruire il suo nido portando sull’altare la sua amata fidanzata.

 Una disgrazia avvenuta nella notte tra domenica 16 e lunedì 17 giugno a Terno d’Isola, ha invece strappato dai suoi cari e dall’abbraccio della sua Sulmona, città che ha voluto tanto investire nel ricordo delle vittime del Dovere, la vita del quarantunenne appuntato dei carabinieri Emanuele Anzini.  Poco prima delle tre, di quella tragica notte, Emanuele è stato travolto e ucciso da un’auto a un posto di controllo a bordo strada Emanuele era padre di una ragazza di 19 anni che vive nella cittadina abruzzese. Egli era figlio a suo volta di un carabiniere, stava effettuando dei controlli lungo una via di Terno.

Una notte come tante passata a pattugliare le strade della provincia: auto col lampeggiante, giubbotto catarifrangente, macchine da fermare, la richiesta di patente e libretto. Il lavoro di una vita, che l’appuntato svolgeva con serietà e professionalità: «Un’ottima persona e un ottimo elemento», sono le parole del comandante provinciale, il colonnello Paolo Storoni. L’appuntato Anzini era anche impegnato come volontario nella Croce rossa di San Pellegrino.

Sono passati quasi due mesi invece dalla tragica morte di Mario Cerciello Rega, il vice brigadiere dei Carabinieri ucciso in via Pietro Cossa a Roma per 8 coltellate, inferte da due balordi americani ma il dolore resta grande.  Personalmente vorremmo ricordare Mario facendo nostre le parole utilizzate dal Presidente dell'Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, Gianpiero Cioffredi: "Abbracciamo i suoi familiari e l'Arma dei Carabinieri rinnovando il nostro dolore per il brutale omicidio che ha spezzato la vita di un giovane Servitore dello Stato nell’adempimento del proprio dovere. Nel commosso pensiero a tutti i militari che hanno testimoniato con l'estremo sacrificio il loro attaccamento alle istituzioni esprimiamo la nostra gratitudine e riconoscenza più sincera all'Arma dei Carabinieri, presidio incrollabile a garanzia della libertà, della sicurezza dei cittadini, della Costituzione e della pacifica convivenza".

Tratto da AbruzzoPopolare.it

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