Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
CONTRASTO ALLE MAFIE
Attività di sensibilizzazione istituzionale finalizzata alla lotta contro la criminalità organizzata

L'Associazione Vittime del Dovere svolge da anni una copiosa attività di approfondimento e sensibilizzazione finalizzata alla conoscenza e allo studio dei fenomeni criminali e al contrasto della criminalità organizzata.
Un impegno quotidiano che si esplica, in contesti istituzionali, parlamentari, pubblici e didattici, attraverso:

  • interventi diretti ad evidenziare criticità legate al sistema normativo, penale o penitenziario, attraverso la redazione di dettagliate e approfondite relazioni indirizzate alle Istituzioni e alla politica;
  • attività di ricerca, analisi e denuncia dei fenomeni mafiosi, attraverso la predisposizione di istanze, emendamenti, interrogazioni parlamentari, disegni di legge;
  • partecipazione ad audizioni parlamentari;
  • organizzazione di convegni, workshop, conferenze stampa e mostre;
  • realizzazione di percorsi didattici a carattere nazionale dedicati agli studenti di scuole di ogni ordine e grado sul tema della memoria e della conoscenza dei fenomeni criminali;
  • informazione dell’opinione pubblica attraverso pubblicazioni, articoli tecnici, comunicati stampa ed organizzazione di eventi dedicati.
28 APRILE 2021
GiornalediBrescia.it - Terrorismo, la figlia di Gurrieri da Brescia: «Giustizia è fatta»

«Finalmente giustizia è fatta. Questa è la prima cosa che ci sentiamo di dire. Queste le parole riferite all’Ansa da Monica Gurrieri, la figlia dell’appuntato dei Carabinieri Giuseppe Gurrieri, ucciso nel 1979 da Narciso Manenti, uno dei brigatista arrestati oggi in Francia e che per l’omicidio del militare deve scontare la condanna all’ergastolo.

La moglie e i due figli di Gurrieri abitano a Brescia dove di sono trasferiti da Bergamo un anno dopo il delitto del militare. «Io avevo nove anni e mio fratello 14 e lui aveva visto dal vivo l’omicidio di mio padre» ha raccontato la figlia dell’appuhtato dei carabinieri. «Ho avuto la notizia dell’arresto di Manenti da parte di un ex collega di mio padre che mi ha chiamata in lacrime dicendomi "ce l’abbiamo fatta"».

Parole di sollievo arrivano anche da un’altra voce: Ambra Minervini, figlia del giudice Girolamo Minervini, ucciso nel 1980 a Roma dalle Brigate Rosse.

«Finalmente c'è stato un giro di boa nell'atteggiamento della Francia verso questa situazione, sono soddisfatta che questa operazione abbia fatto giustizia e ringrazio dal profondo del cuore chi, a qualunque livello e titolo, ne ha permesso la realizzazione». 

Tratto da GiornalediBrescia.it

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