Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
CONTRASTO ALLE MAFIE
Attività di sensibilizzazione istituzionale finalizzata alla lotta contro la criminalità organizzata

L'Associazione Vittime del Dovere svolge da anni una copiosa attività di approfondimento e sensibilizzazione finalizzata alla conoscenza e allo studio dei fenomeni criminali e al contrasto della criminalità organizzata.
Un impegno quotidiano che si esplica, in contesti istituzionali, parlamentari, pubblici e didattici, attraverso:

  • interventi diretti ad evidenziare criticità legate al sistema normativo, penale o penitenziario, attraverso la redazione di dettagliate e approfondite relazioni indirizzate alle Istituzioni e alla politica;
  • attività di ricerca, analisi e denuncia dei fenomeni mafiosi, attraverso la predisposizione di istanze, emendamenti, interrogazioni parlamentari, disegni di legge;
  • partecipazione ad audizioni parlamentari;
  • organizzazione di convegni, workshop, conferenze stampa e mostre;
  • realizzazione di percorsi didattici a carattere nazionale dedicati agli studenti di scuole di ogni ordine e grado sul tema della memoria e della conoscenza dei fenomeni criminali;
  • informazione dell’opinione pubblica attraverso pubblicazioni, articoli tecnici, comunicati stampa ed organizzazione di eventi dedicati.
06 NOVEMBRE 2020
AntimafiaDuemila.com - Ass. Vittime del Dovere: ''Nuovo esodo carcerario disposto dal Governo in nome del Covid''

"Ennesima umiliazione per il lavoro svolto dai rappresentanti delle Forze dell’Ordine”

L’Associazione Vittime del Dovere apprende con preoccupazione ed indignazione come, anche in questa seconda difficile ripresa dell’emergenza sanitaria, invece di trovare soluzioni atte a limitare il contagio per salvaguardare la salute di agenti e detenuti, l’Esecutivo scelga di attuare una nuova “emigrazione carceraria” per migliaia di condannati. Secondo l’articolo 30 la detenzione domiciliare, con il braccialetto elettronico, sarà disposta, su richiesta e fino al 31 dicembre 2020, per i condannati a pena detentiva non superiore a 18 mesi, anche se costituente parte residua di maggior pena.

Riteniamo che questo ennesimo provvedimento possa essere inteso dalla criminalità come un’implicita autorizzazione, da parte della collettività, di far passare e concedere sempre maggiori iniziative, ormai abituali e soprattutto sbrigative, di pseudo-indulto, che mortificano sfacciatamente il lavoro svolto dalle Forze dell'Ordine ed umiliano il sacrificio dei Servitori dello Stato.

Tratto da AntimafiaDuemila.com

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