Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
CONTRASTO ALLE MAFIE
Attività di sensibilizzazione istituzionale finalizzata alla lotta contro la criminalità organizzata

L'Associazione Vittime del Dovere svolge da anni una copiosa attività di approfondimento e sensibilizzazione finalizzata alla conoscenza e allo studio dei fenomeni criminali e al contrasto della criminalità organizzata.
Un impegno quotidiano che si esplica, in contesti istituzionali, parlamentari, pubblici e didattici, attraverso:

  • interventi diretti ad evidenziare criticità legate al sistema normativo, penale o penitenziario, attraverso la redazione di dettagliate e approfondite relazioni indirizzate alle Istituzioni e alla politica;
  • attività di ricerca, analisi e denuncia dei fenomeni mafiosi, attraverso la predisposizione di istanze, emendamenti, interrogazioni parlamentari, disegni di legge;
  • partecipazione ad audizioni parlamentari;
  • organizzazione di convegni, workshop, conferenze stampa e mostre;
  • realizzazione di percorsi didattici a carattere nazionale dedicati agli studenti di scuole di ogni ordine e grado sul tema della memoria e della conoscenza dei fenomeni criminali;
  • informazione dell’opinione pubblica attraverso pubblicazioni, articoli tecnici, comunicati stampa ed organizzazione di eventi dedicati.
12 LUGLIO 2017
PoliziaPenitenziaria.it - Santi Consolo totalmente inadeguato al suo ruolo e carceri fuori controllo: conferenza stampa al Senato

"Le carceri italiane sono fuori dal controllo della Polizia Penitenziaria e in molti casi vengono addirittura 'gestite' dalla criminalità": è quanto sta accadendo secondo i senatori Tito Di Maggio (DI) e Erika Stefani (LN), uno scenario a loro dire "inquietante", che hanno riportato in una interrogazione parlamentare rivolta al ministro della Giustizia di cui sono i primi firmatari.

"Il ministro della Giustizia ha l'obbligo di ripristinare la legalità, il rispetto delle regole e le finalità di rieducazione della pena, innanzitutto - ha spiegato Di Maggio in una conferenza stampa nella Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama - attraverso la rimozione del Capo del Dipartimento dell' amministrazione penitenziaria Santi Consolo, perché totalmente inadeguato al ruolo, se non causa di un vero e proprio sfascio. I luoghi di reclusione sono dei feudi in mano a dirigenti che rimangono nelle loro funzioni per anni, i quali piuttosto che incorrere in proteste o sanzioni disciplinari preferiscono scendere a patti con i detenuti più 'rappresentativi' e con le associazioni meglio introdotte nei vertici del Ministero della Giustizia".

"In questa legislatura, ma anche in precedenza - ha detto da par suo la senatrice Stefani - ci siamo battuti contro i provvedimenti cosiddetti 'svuota carceri'. Non solo, da molto tempo, anche in Commissione Giustizia, si continuano ad affrontare i problemi del nostro sistema carcerario partendo da presunti trattamenti disumani verso i carcerati e focalizzando l'attenzione quasi esclusivamente sotto il profilo della rieducazione. Il tema che si dimentica è che per molti condannati in via definitiva lo stato di restrizione si traduce in una sorta di corso di specializzazione nella criminalità".

Tra i presenti alla conferenza stampa anche la presidente dell'Associazione Vittime del Dovere, Emanuela Piantadosi, e il segretario generale del Sappe, Donato Capece. "Vogliamo risposte certe dal ministro Orlando - ha detto Piantadosi - anche perché non bisogna dimenticare che negli ultimi 10 anni abbiamo assistito al suicidio di 110 agenti della penitenziaria". "Oggi il carcere - ha affermato Capece - è un luogo pericoloso, perché li chi comanda sono i detenuti più pericolosi. Si sono inventati la cosiddetta 'vigilanza dinamica', obbligando ciascuno dei quasi 40mila agenti penitenziari a gestire tra i 100 e 120 detenuti".

Tratto da Poliziapenitenziaria.it

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