Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri Feriti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Maresciallo ordinario dei Carabinieri
Agatino Di Matteo

Vittima del Dovere, Medaglia di bronzo al Valore dei Carabinieri

Il Maresciallo dei Carabinieri Agatino Di Matteo, nato a Taranto il 20/04/1947, incorporato nell'Arma dei Carabinieri il 22/02/1966, frequenta il corso di allievo Carabiniere presso la II compagnia di Roma. L'anno successivo rimane presso la medesima compagnia con l'incarico di istruttore. Nel 1967 viene trasferito alla compagnia moto corazzata di Roma con l'incarico di motociclista, a domanda chiese di essere trasferito presso la legione sottoufficiali. Dal 1969 al 1971 frequenta il primo corso da sottoufficiale a Velletri e poi a Firenze, al termine del quale,  viene trasferito presso il comando gruppo di Palermo, e successivamente al comando squadriglia di Giancaldaia di Partinico. Dopo un anno fu trasferito a domanda alla compagnia carabinieri di Monreale (PA) con la qualifica di capo equipaggio - vice brigadiere. Dal 1973 al 1975 comanda la stazione dei carabinieri di Grissì (PA), nei pressi dei paesi San Cipirello e San Giuseppe Jato.

Successivamente veniva trasferito a domanda presso la compagnia dei carabinieri di Monopoli come capo equipaggio e altresì definitivamente presso la compagnia di Francavilla Fontana (BR), come capo equipaggio, e vice comandante del nucleo radiomobile. Con il grado di maresciallo da solo quattro mesi, la notte del 04/06/1981 con turno dalle ore 19 alle ore 01, con autovettura di servizio Alfetta, insieme al carabiniere Rosafio Luigi, in servizio di perlustrazione sulla strada provinciale Cellino San Marco - San Donaci - Mesagne - Oria Quadrivio (BR), notavano una macchina di colore bianco 128 Fiat, scortata da un camion. Poiché nella zona precedentemente erano stati segnalati malviventi appartenenti alla "sacra corona unita", i militari si allertarono per effettuare un controllo. All'improvviso i malviventi spararono, contro i carabinieri con pistole e fucili a canne mozze, che colpirono il maresciallo al gomito sinistro (anchilosi, con ritenzione di schegge metalliche), e al collo a pochi centimetri dalla vena giugulare (polifrattura del viso) con un proiettile di pistola. Nonostante le gravi ferite riportate, il maresciallo Di Matteo riusciva, con l'arma in dotazione, a rispondere al fuoco, mettendo così in fuga i malviventi, che si dileguarono nelle campagne circostanti, abbandonando i mezzi (che risultarono rubati giorni prima a Copertino- Lecce). Nel frattempo, il maresciallo Di Matteo stramazzava al suolo per la copiosa perdita di sangue e veniva soccorso dal collega carabiniere Rosafio Luigi (che era stato colpito di striscio al gomito), il quale trascinava il Di Matteo in macchina e lo trasportava in ospedale a Francavilla Fontana (BR), con l'alfetta crivellata di colpi d'arma da fuoco. Arrivato presso il pronto soccorso di Francavilla Fontana, dopo le prime cure fu trasportato urgentemente con l'ambulanza presso il centro traumatologico-ortopedico di Firenze "Careggi", dove si sottopose ad interventi chirurgici al gomito sinistro e al maxillo facciale,  dove rimase ricoverato per circa sei mesi.

Successivamente veniva nel 1983 a soli 36 anni posto in congedo assoluto, dalla c.m.o. di Bari con una invalidità superiore al 70%, essendo anche sofferente di stato ansioso depressivo reattivo, dovuto al conflitto a fuoco.

Nel 2000, a seguito dell'aggravamento dell'ansia depressiva reattiva gli viene diagnosticato il morbo di parkinson.

Nell'arco della sua carriera lavorativa ha partecipato in prima persona a tante attività di polizia giudiziaria, investigativa e preventiva come, nel 1980, per aver partecipato ai soccorsi dei terremotati in Basilicata, gli viene conferito un diploma di benemerenza ed una medaglia per il servizio svolto .

Il giorno 25/07/1981, il consiglio comunale di Torre Santa Susanna (BR) con nota protocollo n.6067 esprime solidarietà al maresciallo dei carabinieri Di Matteo Agatino, che con coraggio e attaccamento al proprio dovere nonostante le ferite riportate, rispondeva al fuoco con una raffica di mitra contro le auto dei malviventi. Nel 2006, il M.O Agatino Di Matteo, viene riconosciuto "Vittima del Dovere" con decreto del Capo della Polizia per effetto della legge del 13 agosto 1980 n°466. Il 12/01/2015 gli viene conferita la medaglia di bronzo al valore dell'Arma dei Carabinieri.

 

Tutti i dati contenuti all'interno di questo sito sono di libera consultazione e citazione, è comunque obbligatoria la menzione della fonte in caso di utilizzo. Qualora si pubblichi il contenuto di questo sito, a qualsiasi titolo, senza averne correttamente citata la fonte i proprietari si riserveranno di agire attraverso le autorità competenti.