Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri comunicati
24 FEBBRAIO 2022
COMUNICATO STAMPA - LE SEZIONI UNITE HANNO RICONOSCIUTO LA PIENA APPLICABILITA’ DEL DPR 181/09 ALLE VITTIME DEL DOVERE

Oggi, la Sezione Lavoro della Corte Cassazione, giudicando su ben tre casi patrocinati dall’Avv. Andrea Bava, Socio Onorario e Consulente della nostra Associazione, ha deciso riconosciuto la piena applicabilità del DPR 181/09 a tutte le vittime del terrorismo e del dovere, non concordando con la recentissima sentenza sempre della Sezione Lavoro (11010/20) che aveva limitato tali più favorevoli criteri alle sole vittime del terrorismo valutate prima della legge 206/04.

L’Avv. Bava così dichiara “Con le decisioni di oggi le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno finalmente fatto chiarezza su una problematica che complicava enormemente il percorso di riconoscimento dei benefici per le vittime del dovere, del terrorismo, della criminalità organizzata.

Infatti, il Ministero fino ad oggi ha sempre imposto alle commissioni mediche ospedaliere di valutare i soggetti sopravvissuti sulla base di criteri medico-legali restrittivi, che non consideravano né l’evoluzione peggiorativa delle lesioni né il punteggio del danno morale.

In data odierna invece le Sezioni Unite hanno chiarito che i criteri di cui al d.p.r. 181 2009 si applicano a tutti, e non solo alle vittime del terrorismo ferite prima del 2004, come pretendeva il ministero, e come del resto aveva anche affermato il Consiglio di Stato.

Inoltre, le Sezioni Unite lasciano spazio alla possibilità di una rivalutazione per tutti i casi in cui il punteggio sia stato assegnato con criteri difformi, ulteriore affermazione di principio che consente, in particolare per tutti coloro che non avessero raggiunto il limite del 25% di invalidità, a decorrere dal quale competono gli assegni vitalizi, di poter ottenere tale beneficio.

Ricordo anche che il DPR 181/09 consente di valorizzare l’invalidità permanente anche con le tabelle della pensionistica militare, invece che solo con le tabelle di invalidità civile: il fatto che esse spesso prevedono quantificazioni più favorevoli rispetto al sistema alternativo contribuirà, unitamente alla aggiunta del valore danno morale, al poter ottenere finalmente punteggi dignitosi. Probabilmente le amministrazioni dovranno organizzarsi per avviare nuovamente a visita coloro che siano già stati valutati, suggerisco peraltro di chiedere una nuova valutazione alla luce delle sentenze delle sezioni unite pubblicate in data odierna”

Inoltre, prosegue precisando che “Rilevo infine che le motivazioni della sentenza coinvolgono congiuntamente le vittime del dovere e del terrorismo con un discorso unico che contribuisce anche esso a far desumere una piena fratellanza fra tali categorie, e che credo consentirà di porre le basi per giungere alla completa equiparazione, ancorché a riguardo per taluni profili sia necessario un intervento del Legislatore.”

Conclude poi Ringrazio l’Associazione Vittime del Dovere per avermi sempre supportato in questa come nelle altre battaglie che stiamo conducendo”

L’Associazione, in persona del Presidente Emanuela Piantadosi, così dichiara “ Siamo felici dell’esito del procedimento. Non abbiamo mai perso le speranze durante tutto l’iter giudiziario, perché certi, non solo della professionalità, ma soprattutto, della profonda motivazione che accompagna sempre l’azione dell’Avv. Andrea Bava. Siamo altrettanto sicuri che grazie al suo contributo riusciremo a superare i numerosi ostacoli che ancora si frappongono al giusto riconoscimento del sacrificio di tutte le donne e gli uomini che, con il loro lavoro al servizio della collettività, hanno reso onore al nostro Paese.”

ASSOCIAZIONE VITTIME DEL DOVERE

Tutti i dati contenuti all'interno di questo sito sono di libera consultazione e citazione, è comunque obbligatoria la menzione della fonte in caso di utilizzo. Qualora si pubblichi il contenuto di questo sito, a qualsiasi titolo, senza averne correttamente citata la fonte i proprietari si riserveranno di agire attraverso le autorità competenti.