Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri caduti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Maresciallo Arma dei Carabinieri
GIACINTO SARTI

Maresciallo dei Carabinieri GIACINTO SARTI

nato a Pesaro-Urbino il 24/3/1946 e deceduto a Palazzago (Bg) il 5 ottobre 1978

Nato a Macerata Feltria, in provincia di Pesaro-Urbino, il 24 marzo 1946, Giacinto Sarti si è arruolato all’età di 20 anni nell’Arma dei Carabinieri, prima come carabiniere e subito dopo, seguendo la sua naturale inclinazione, come allievo sottufficiale riuscendo ad ottenere,dopo pochi anni la promozione a Vicebrigadiere.

Nei primi anni da sottufficiale, giovane ed entusiasta, ha prestato servizio in Alto Adige in un momento particolarmente delicato per l’ordine pubblico laddove i reparti dell’Arma venivano impiegati, non senza sacrificio di uomini, in azioni di contrasto al terrorismo indipendentista.

Coltivando un’innata passione riuscì, a soli 24 anni, a diventare pilota militare di elicottero, dopo aver frequentato severi corsi presso le scuole militari di volo di Frosinone e di Pratica di Mare.

Destinato prima al Nucleo Elicotteri di Foggia, poi al centro Elicotteri di Pratica di Mare, dove fu chiamato per le sue eccellenti capacità tecnico-professionali, successivamente, nel maggio 1973, insieme ad un numero esiguo di carabinieri specializzati, giunge a Milano per costituire il Nucleo Elicotteri della Lombardia mentre fino ad allora operavano i Nuclei di Bolzano e Torino.

Nell’ottobre dello stesso anno si sposa e l’anno successivo diviene padre di una bambina, cui dedicava tutto l’affetto ed il poco tempo libero che gli impegni e i rischi del suo lavoro gli consentivano.

Fu tra i primi ad arrivare a Bergamo quando il Nucleo Elicotteri di Linate venne spostato definitivamente sull’aeroporto di Orio al Serio. Insieme a lui il reparto assumeva una forma definitiva e ne aumentava costantemente gli impegni operativi che hanno dato all’ immagine dei piloti dei Carabinieri, sempre presenti con la loro dedizione incondizionata e la notevole professionalità, il prestigio e la considerazione di cui godono oggi ancor più di ieri.

Si è distinto nell’anno 1977 nel Friuli dove ha partecipato alle operazioni di primo soccorso in occasione del tristemente noto e penoso terremoto, meritando la medaglia di bronzo al Valor Civile.

Numerose sono state le missioni di soccorso a traumatizzati, malati gravi o dispersi che è riuscito a portare a termine con successo e che gli hanno permesso di lasciare di sé un ricordo incancellabile, non solo tra i suoi colleghi ma anche nella gente comune che ha sempre partecipato con trepidazione ed entusiasmo alle imprese degli Elicotteri dei Carabinieri.

Il 5 ottobre del 1978, a soli 32 anni, e dopo aver totalizzato quasi 2000 ore di volo, mentre si trova ai comandi del “FIAMMA 47” all’inseguimento di tre rapinatori a Palazzago, in provincia di Bergamo, l’elicottero urta i fili di un elettrodotto, non segnalati come avrebbero dovuto essere, e il Brigadiere precipita insieme a due suoi valorosi colleghi perdendo la vita.

Nei familiari, nelle persone che gli sono state vicino o che lo abbiano anche solo conosciuto, nonché nell’Arma dei Carabinieri, per la quale E’ e SARA’ sempre attuale il sacrificio estremo, il tempo ha forse attenuato il dolore, ma ha lasciato sempre vivo il ricordo della sua passione, del suo entusiasmo e della sua voglia di vivere anche e soprattutto al di là di tutto questo.

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ENCOMIO SOLENNE

CONCESSO AL BRIGADIERE GIACINTO SARTI

SOTTUFFICIALE PILOTA DI ELICOTTERI, IN OCCASIONE DI VIOLENTISSIMO SISMA CHE AVEVA PROVOCATO CIRCA MILLE VITTIME ED IMMANI DISTRUZIONI, SI ESPONEVA VOLONTARIO E NONCURANTE DEL REITERARSI DI FORTISSIME SCOSSE TELLURICHE, NEL COMPIERE FATICOSE MISSIONI DI VOLO PER IL TRASPORTO DI MEDICINALI, VIVERI E MATRIALI E PER PROLUNGATE ESIGENZE RICOGNITIVE, IMPEGNANDO OGNI SUA RISORSA FISICA E SPIRITUALE IN UNA NOBILE E GENEROSA GARA DI UMANA SOLIDARIETA’.

Friuli, maggio 1976.

Padova 9 dicembre 1976

IL GENERALE DI BRIGATA COMANDANTE

Giulio Grassini

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