Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri caduti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Vice Brigadiere dell’Arma dei Carabinieri
Mario Cerciello Rega

Ottaviano (NA) 13 luglio 1984
Roma 26 luglio 2019

Mario Cerciello Rega nasce ad Ottaviano (NA) il 13 luglio 1984 da Antonio, un bravissimo fabbro per giudizio unanime, e da Silvia, dedita alla famiglia e al lavoro dei campi. Primogenito di tre figli, Mario vive a Somma Vesuviana, un paese della provincia di Napoli ubicato ai piedi del monte Somma, dove lavora e studia diplomandosi in ragioneria. Il 21 novembre 2008 corona il sogno di diventare Carabiniere, ma poco dopo viene colpito dalla prematura morte del padre che non riuscirà a vederlo indossare la divisa dell'Arma dei Carabinieri, il suo orgoglio. Un lutto che segnerà la sofferenza della famiglia e che lo spingerà ad assumere il gravoso compito di aiutare concretamente madre, fratello e sorellina ancora bambina, senza risparmiarsi nella complessa gestione familiare, provvedendo all’istruzione dei fratelli per i quali augurava e pianificava un degno futuro occupazionale, affrontando con grande sacrificio anche i lavori nella vasta campagna.

Dopo un breve periodo di servizio svolto presso la Stazione Carabinieri di Cinecittà, in Roma, viene trasferito in quella di piazza Farnese, nel cuore della capitale, dove svolge il servizio con professionalità e passione, divenendo il punto di riferimento della caserma specialmente per i servizi di repressione della criminalità, nel corso dei quali riceve numerosi riconoscimenti ed onorificenze.

Nel 2015 gli viene conferito un encomio da parte de Comando Legione Lazio in relazione al soccorso di un bambino al quale salva la vita.

Nel 2017 vince il concorso per la promozione al grado di vice brigadiere.

È il punto di riferimento degli abitanti e commercianti del quartiere, dai quali è amato e rispettato, distinguendosi per l’attività di volontariato che svolge al servizio degli ultimi tramite l’Ordine dei Cavalieri di Malta del quale era entrato a far parte da tempo.

Nel 2009, durante le sue instancabili trasferte a Napoli, incontra e si innamora di Rosa Maria, una ragazza del suo paese con la quale, non appena si laurea in farmacia, va a vivere in una casa scelta come degna cornice del loro nido d’amore nel centro storico di Roma tra il Tevere, il Colosseo, piazza Farnese e Campo dei Fiori.

Dopo un fidanzamento durato dieci anni, indossando con orgoglio la storica uniforme dei Carabinieri, Mario sposa la sua Rosa Maria il 13 giugno 2019 in una meravigliosa e indimenticabile cerimonia religiosa nella chiesa francescana di S. Maria del Pozzo del paese natìo, ma solamente 43 giorni dopo, nella triste notte del 26 luglio 2019, nel tentativo di arrestare per estorsione due giovani californiani in vacanza a Roma in cerca di droga, Mario viene trafitto mortalmente con un coltello lungo 18 cm per 11 volte e si spegne poco dopo nell’ospedale Santo Spirito di Roma, dove la moglie Rosa Maria gli chiuderà i grandi occhi azzurri dopo averli baciati per l’ultima volta.

Il vice brigadiere Mario Cerciello Rega muore a 35 anni nella città che aveva scelto come casa, nel momento più felice della sua vita, sognando di diventare padre, di riprendere gli studi universitari, di crescere professionalmente e di invecchiare insieme alla sua amata moglie.

I resti mortali di Mario Cerciello Rega, fiamma ardente della nostra storia, giacciono ora nella fredda terra del cimitero di Somma Vesuviana, sulla cui lapide è inciso il suo esempio di coraggio e abnegazione, mentre a noi spetta custodire la memoria di tale onore.

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