Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri caduti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Magistrato
Fedele Calvosa

Castrovillari il 3 ottobre 1919
Roma 8 novembre 1978

Fedele Calvosa, Procuratore della Repubblica di Frosinone, veniva ucciso mentre si recava al lavoro. Con lui perdevano la vita il suo autista, Luciano Rossi, e l’agente di scorta, Giuseppe Pagliei.

Il vile agguato era rivendicato dalle formazioni comuniste combattenti, le quali ascrivevano al magistrato la "colpa" di aver emesso un mandato di comparizione nei confronti di 19 operai di una fabbrica tessile, accusati di violenza privata.

Quell’atto rappresentava, per i terroristi, "un attacco generalizzato alle lotte operaie".

Magistrato rigoroso e riservato, il procuratore Calvosa interpretava l’incarico direttivo rivestito con autentico spirito di servizio, fondando la sua autorevolezza sulla indiscussa levatura morale.

In quegli anni così difficili per il Paese, l’omicidio di Fedele Calvosa si inseriva nel disegno criminoso volto a sferrare un attacco mortale a uomini considerati pericolosi perché fedeli ai valori della Costituzione.

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