Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri caduti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Assistente Polizia di Stato
FRANCESCO PRATA

Assistente della Polizia di Stato FRANCESCO PRATA

 

nato il 21/11/1948 a Castel Morrone, provincia di Caserta e deceduto a Napoli,  il 9/07/1982


Francesco Prata,  in servizio presso la Questura di Napoli, la sera del 9 luglio 1982, mentre rientrava presso la propria abitazione a Castel Morrone, giunto nei pressi della stazione ferroviaria di Napoli, notava che all’interno di un bar, ignoti malviventi stavano consumando una rapina . Con alto senso di responsabilità e grande attaccamento al dovere, non esitava, benché libero dal servizio, ad inseguire e raggiungere i malviventi. Mentre con coraggio e decisione li affrontava, immobilizzandone uno, veniva raggiunto da un colpo in pieno petto esplosogli dal complice e, benchè mortalmente ferito, non desisteva dal generoso intervento, riuscendo ad impedire la fuga del rapinatore atterrato.
A causa delle ferite mortali riportate a seguito del colpo, decedeva durante il trasporto in ospedale, lasciando la moglie e i figli Vincenzo e Mauro rispettivamente di tre e due anni.
Per questi fatti, gli veniva conferita la “Medaglia d’Oro al Valor Civile”il 17 maggio 1984.

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