Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri caduti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Magistrato
Luigi Daga

Catanzaro, 26 agosto 1947
Roma, 17 novembre 1993

Magistrato di Corte d'appello, addetto al Ministero della Giustizia - Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, era in missione a il Cairo per partecipare ad un convegno di Diritto penale come relatore sulla riforma del codice di procedura penale italiano. Il 26 ottobre 1993 veniva gravemente ferito durante un attentato ad opera di terroristi fondamentalisti che ne causava il successivo decesso a Roma.

Daga, direttore dell'ufficio studi del Dap, studioso di ordinamento penitenziario, influì sulla riforma del codice di procedura penale del 1999. Fautore della custodia attenuata, egli sosteneva fortemente la tesi della necessità di ridurre comunque "la risposta detentiva ai soli casi di delitti gravi" risultando altrimenti opportune sanzioni alternative alla carcerazione.

A lui è intitolata la strada di accesso a Roma del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria nonché il primo Istituto sperimentale a custodia attenuata “Luigi Daga”, ispirato alle idee espresse nei suoi scritti.

fonte: wikipedia

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