Oggi la Polizia di Stato celebra il proprio santo patrono e protettore, San Michele Arcangelo, figura che nella tradizione cristiana incarna la lotta contro il male e la difesa della giustizia.
Nelle Scritture, l’Arcangelo è descritto come il comandante delle schiere celesti, colui che sconfigge il drago, simbolo del male e dell’ingiustizia. È proprio in questa immagine di forza e di protezione che, il 29 settembre 1949, con una bolla papale di Pio XII, la Polizia italiana ha riconosciuto il suo patrono, affidandogli il compito spirituale di guidare e sostenere le donne e gli uomini in divisa.
San Michele rappresenta valori come coraggio, integrità e difesa dell’ordine e della legalità, principi che da sempre contraddistinguono il lavoro dei poliziotti al servizio delle comunità.
La ricorrenza di oggi diventa così anche un’occasione di riflessione sul significato profondo dell’impegno quotidiano degli agenti: un servizio svolto con dedizione, spesso in silenzio e lontano dai riflettori, per garantire sicurezza e tutela dei cittadini.
Un legame, quello con San Michele, che continua a infondere forza e determinazione a chi ogni giorno indossa la divisa, confermando l’idea di una missione che va oltre il semplice compito operativo, per farsi autentica vocazione al bene comune.
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