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23 SETTEMBRE 2025
PoliziaPenitenziaria.it - Trieste: anche la Polizia Penitenziaria partecipa alla commemorazione di chi ha perso la vita in servizio

Seconda edizione del Torneo “Vittime del Dovere – Coppa Trieste”

Trieste ha ospitato la seconda edizione della “Vittime del Dovere – Coppa Trieste”. Si è giocato venerdì 12 settembre al Centro sportivo Zarja di Basovizza. Un minuto di silenzio prima del calcio d’inizio. In campo le squadre delle Forze di Polizia. In tribuna famiglie, colleghi, cittadini.

Per noi Polizia Penitenziaria è un appuntamento che conta. Ricorda chi ha perso la vita in servizio. Rafforza il legame con la comunità. Mostra la nostra presenza anche fuori dai reparti, con sobrietà e rispetto.

L’iniziativa e i promotori

L’evento nasce da un lavoro comune tra le sigle sindacali: SIULP, SINAFI, SAPPe e UNARMA. Con il supporto del Trofeo Città di Trieste e di Trieste Atletica. In conferenza stampa erano presenti Francesco Marino (SIULP), Bartolomeo Cammarino (SINAFI), Mirko Ivan Romano (SAPPe) e Angelo Vella (UNARMA). Una regia condivisa, senza vetrine personali. Obiettivo chiaro: memoria, coesione, solidarietà.

Sul campo è stato esposto lo striscione ufficiale dell’Associazione Vittime del Dovere. Lo stesso che vediamo negli stadi di Serie A nelle giornate dedicate. Un segno semplice. Inequivocabile.

La voce delle famiglie e la presenza del SAPPe

Momento centrale, la presenza della dott.ssa Emanuela Piantadosi, presidente dell’Associazione Vittime del Dovere. Dal 2007 l’associazione sostiene i familiari in tutta Italia. I segretari delle sigle promotrici, tra cui il nostro delegato provinciale SAPPe Mirko Ivan Romano, hanno consegnato un assegno di beneficenza. Quest’anno di valore maggiore rispetto alla prima edizione. È un gesto concreto. Vale più di mille parole.

Accanto a noi i familiari di colleghi caduti: il Capitano della GdF Emanuele Schifani, Roberto Raiola, Oriana Cosina, Tina Montinaro e altri. A loro va il nostro grazie. La memoria si custodisce così: con volti, nomi, storie.

La giornata ha visto una partecipazione larga. Autorità civili, militari e religiose. Per la Regione l’assessore alla Sicurezza Pierpaolo Roberti e l’assessore Fabio Scoccimarro. Per il Comune il Sindaco Roberto Dipiazza, il presidente del Consiglio comunale Francesco Panteca e il consigliere Vincenzo Rescigno. Presenti anche il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo e amministratori del territorio.

Dal versante operativo, dirigenti e reparti della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, dell’Arma e della Polizia Locale. Per la nostra Amministrazione, la Casa Circondariale “Ernesto Mari” di Trieste e la Direttrice dott.ssa Marchiori. Segnale chiaro: il sistema sicurezza sa fare squadra quando conta.

Perché questo torneo riguarda il nostro lavoro

Lo sport qui non è svago. È linguaggio comune. Aiuta a tenere unita la comunità che ogni giorno chiede sicurezza e legalità. Per la Polizia Penitenziaria significa ribadire la nostra identità di Corpo dello Stato. Servizio silenzioso, responsabilità pesanti, lavoro in sezione e nei Nuclei. Onorare i caduti ci ricorda la misura del dovere. E la necessità di sostegno alle famiglie.

C’è anche un messaggio interno. Stare insieme fuori dal servizio rafforza fiducia e collaborazione tra Forze di Polizia. In carcere questo si traduce in coordinamento migliore. Meno retorica, più fatti.

Conclusione: memoria che impegna

La “Coppa Trieste” si è chiusa in un clima semplice e vero. Convivialità, strette di mano, promesse da mantenere. Lo sport ha fatto la sua parte. Ora tocca a noi fare il resto: continuare a ricordare, sostenere le famiglie, lavorare uniti.

Il SAPPe c’è. Con i colleghi, con le famiglie, con Trieste. La memoria non è un rito. È un impegno quotidiano. In campo e, soprattutto, in servizio.

Giovanni Battista de Blasis

Tratto da PoliziaPenitenziaria.it

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