Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
Equiparazione Vittime

Da anni l'Associazione Vittime del Dovere si batte perché la distinzione ingiusta e incoerente tra vittime in ragione del carnefice sia definitivamente abbandonata.
La categoria originaria delle "vittime del dovere" (Regio Decreto Legge 261/1921) è stata prima affiancata (Legge 466/1980) dalla categoria delle "vittime del terrorismo" e delle "vittime della criminalità organizzata" per poi essere sorpassata in termini di tutela (Legge 206/20014) fino a giungere al processo inverso, di progressiva estensione dei particolari benefici riconosciuti alle altre categorie.
In uno Stato di diritto è imprescindibile che i rappresentanti delle Istituzioni, che sacrificano le loro vite e la loro integrità per il bene della collettività, vengano adeguatamente tutelati.
Negli anni si sono succeduti interventi limitati e parziali di equiparazione che hanno causato differenze tra Vittime, creando gruppi e sottogruppi, e difficoltà applicative che, di fatto, rendono difficile l'effettiva fruizione dei benefici riconosciuti.
Con la presentazione dei disegni di legge cerchiamo di porre un ulteriore tassello sul lungo percorso intrapreso dall'Associazione.
Le proposte di legge da noi richieste, presentate e che si sono succedute negli anni hanno lo scopo di definire la completa equiparazione tra Vittime, dopo oltre dieci anni dalla promessa di "progressiva" equiparazione sancita nella Legge 266 del 2005.

25 GIUGNO 2007
Lettera al Presidente della Repubblica

Al Signor Presidente della Repubblica
Dott. Giorgio NAPOLITANO


ROMA
Illustrissimo Signor Presidente,
L’Associazione onlus Fervicredo e l’Associazione Vittime del Dovere rappresentano ed uniscono i familiari e le Vittime della Criminalità e del Dovere, ovvero di coloro che, in quanto rappresentati dello Stato civili o militari, sono stati colpiti dalla criminalità proprio per il ruolo che rivestivano.
Nel corso degli anni il susseguirsi di leggi frammentate, nate per soddisfare necessità di carattere politico-sociale, hanno creato purtroppo ingiuste discriminazioni tra le Vittime del Dovere.
Da tempo il nostro impegno é rivolto all’eliminazione di ogni forma di disparità e disuguaglianza tra le Vittime, affinchè quanti hanno dato la vita per assicurare sicurezza e libertà a questo Paese, nel rispetto e per la tutela della democrazia, possano essere giustamente ricordati.
Più volte nel corso delle ultime settimane Lei Presidente, intervenendo in occasione di commemorazioni e di pubbliche manifestazioni, ha giustamente ricordato e reso omaggio alle Vittime del Terrorismo ed allo stesso modo alle Vittime dello stragismo mafioso, perché, come ha avuto modo di sottolineare, trattasi di cittadini caduti per la libertà, per la democrazia e per la legalita' della Repubblica.
Nelle stesse circostanze ha riferito di essersi già espresso in Parlamento per l’istituzione della giornata della memoria in favore delle Vittime del Terrorismo e di voler far estendere tale giorno anche in memoria delle Vittime di Mafia.
Ebbene Signor Presidente, è a nome di tutti i nostri iscritti e di coloro che rappresentiamo, che con la presente Le chiediamo, anche quale garante di quei valori espressi dalla nostra Costituzione, di impegnarsi perchè tale giornata del ricordo possa comprendere tutti i Servitori dello Stato e quindi tutte le Vittime del Dovere.
Dimenticare il valore del sacrificio di quanti nell’adempimento del proprio dovere sono stati uccisi o sono rimasti gravemente feriti per mano non di terroristi e non di mafiosi, sarebbe un ulteriore atto di umiliazione e di offesa verso una categoria, quella delle Vittime del Dovere, già fortemente discriminata sul piano delle misure di tutela e sostegno.
A tale proposito non può non essere menzionato il D.P.R. 243/2006 che, in attuazione di alcuni commi della legge Finanziaria 2006 (art. 1, commi 562 -565), ha avviato, sebbene con limitate risorse finanziarie, un processo di graduale allineamento dei benefici riservati alle diverse categorie di Vittime. In vista, questo è il nostro auspicio, di un definitivo e rapido superamento delle sperequazioni attualmente presenti, attraverso un provvedimento legislativo in grado di realizzare la completa parificazione delle tutele per tutte le categorie di vittime, senza distinzione di sorta e mediante un’adeguata copertura finanziaria, come sembrerebbe confermato dall’impegno assunto da molte parti politiche.
Siamo fiduciosi di un Suo autorevole e risolutivo intervento, essendo del resto nota la sensibilità e l’attenzione da sempre posta da parte della Presidenza della Repubblica verso la problematica sopra esposta, affinchè venga posta fine ad ogni discriminazione e affinchè la nostra Società, che spesso vive di non valori e di superficialità, possa ricevere segnali forti da parte dello Stato di affermazione di principi che riconducono al rispetto, alla legalità e alla giustizia.
Ci pregiamo a nome di tutti gli iscritti di salutarLa con i sensi della più profonda stima, ringraziandoLa per quanto, anche in questa occasione, potrà fare a favore delle Vittime del Dovere e delle famiglie di coloro che si sono immolati per i superiori interessi della Nazione.

Rimanendo in attesa di un Suo prossimo riscontro, con osservanza

Mirko Schio                                                         Emanuela Piantadosi

Presidente Associazione Fervicredo             Presidente Associazione Vittime del Dovere

Tutti i dati contenuti all'interno di questo sito sono di libera consultazione e citazione, è comunque obbligatoria la menzione della fonte in caso di utilizzo. Qualora si pubblichi il contenuto di questo sito, a qualsiasi titolo, senza averne correttamente citata la fonte i proprietari si riserveranno di agire attraverso le autorità competenti.