Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
Equiparazione Vittime

Da anni l'Associazione Vittime del Dovere si batte perché la distinzione ingiusta e incoerente tra vittime in ragione del carnefice sia definitivamente abbandonata.
La categoria originaria delle "vittime del dovere" (Regio Decreto Legge 261/1921) è stata prima affiancata (Legge 466/1980) dalla categoria delle "vittime del terrorismo" e delle "vittime della criminalità organizzata" per poi essere sorpassata in termini di tutela (Legge 206/20014) fino a giungere al processo inverso, di progressiva estensione dei particolari benefici riconosciuti alle altre categorie.
In uno Stato di diritto è imprescindibile che i rappresentanti delle Istituzioni, che sacrificano le loro vite e la loro integrità per il bene della collettività, vengano adeguatamente tutelati.
Negli anni si sono succeduti interventi limitati e parziali di equiparazione che hanno causato differenze tra Vittime, creando gruppi e sottogruppi, e difficoltà applicative che, di fatto, rendono difficile l'effettiva fruizione dei benefici riconosciuti.
Con la presentazione dei disegni di legge cerchiamo di porre un ulteriore tassello sul lungo percorso intrapreso dall'Associazione.
Le proposte di legge da noi richieste, presentate e che si sono succedute negli anni hanno lo scopo di definire la completa equiparazione tra Vittime, dopo oltre dieci anni dalla promessa di "progressiva" equiparazione sancita nella Legge 266 del 2005.

09 OTTOBRE 2019
Askanews.it - Vittime del dovere, Crimi: auspico rapido ok a ddl Corbetta

Roma, 9 ott. (askanews) - "Ho appreso con favore la notizia dell'incardinamento del ddl Corbetta in Prima Commissione al Senato: le vittime del dovere potrebbero finalmente essere equiparate alle vittime del terrorismo, e ricevere lo stesso trattamento". Così il vice ministro dell'Interno Vito Crimi.

"Tante, troppe volte, ci siamo ritrovati a dire addio a donne e uomini la cui colpa era solo quella di aver fatto il proprio dovere. Agenti in servizio, scorte, poliziotti, Vigili del Fuoco, funzionari e operatori delle forze dell'ordine, magistrati, servitori dello Stato che hanno perso la vita mentre svolgevano il proprio lavoro, ovvero proteggere i cittadini, garantire la loro sicurezza e difenderne le Istituzioni. Un servizio, più che un 'lavoro', che a tanti è costato la vita. A tutte queste persone, sempre in prima linea e per le quali una vita salvata vale più di uno stipendio, - ha aggiunto Crimi - dobbiamo la giusta riconoscenza, al pari di quella che già riconosciamo alle vittime del terrorismo. Per questo invito tutte le forze politiche a velocizzare il dibattito sul ddl Corbetta e ad approvarlo rapidamente in aula. Sarebbe un bel modo per ricordare i due giovani agenti vittime della recente sparatoria alla Questura di Trieste ".

Tratto da AskaNews

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