Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
Equiparazione Vittime

Da anni l'Associazione Vittime del Dovere si batte perché la distinzione ingiusta e incoerente tra vittime in ragione del carnefice sia definitivamente abbandonata.
La categoria originaria delle "vittime del dovere" (Regio Decreto Legge 261/1921) è stata prima affiancata (Legge 466/1980) dalla categoria delle "vittime del terrorismo" e delle "vittime della criminalità organizzata" per poi essere sorpassata in termini di tutela (Legge 206/20014) fino a giungere al processo inverso, di progressiva estensione dei particolari benefici riconosciuti alle altre categorie.
In uno Stato di diritto è imprescindibile che i rappresentanti delle Istituzioni, che sacrificano le loro vite e la loro integrità per il bene della collettività, vengano adeguatamente tutelati.
Negli anni si sono succeduti interventi limitati e parziali di equiparazione che hanno causato differenze tra Vittime, creando gruppi e sottogruppi, e difficoltà applicative che, di fatto, rendono difficile l'effettiva fruizione dei benefici riconosciuti.
Con la presentazione dei disegni di legge cerchiamo di porre un ulteriore tassello sul lungo percorso intrapreso dall'Associazione.
Le proposte di legge da noi richieste, presentate e che si sono succedute negli anni hanno lo scopo di definire la completa equiparazione tra Vittime, dopo oltre dieci anni dalla promessa di "progressiva" equiparazione sancita nella Legge 266 del 2005.

22 DICEMBRE 2009
Proposta nuova Commissione d'inchiesta per le Vittime dell'uranio impoverito

Cari Amici,

vi inviamo, su segnalazione del Maggiore Carlo Calcagni, una proposta di legge che vede come primo firmatario l’On. Maurizio Turco, finalizzata all’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato alle dipendenze dei Ministeri della difesa e dell’interno, che ha svolto il proprio servizio presso gli enti e i reparti delle Forze armate e delle Forze di polizia a decorrere dal 1980.

 

Sentiti saluti

Associazione Vittime del Dovere

 

Uranio impoverito, proposta inchiesta parlamentare

Per far luce sui decessi causati tra il personale civile e quello militare, i Radicali presenti a Montecitorio ed iscritti al gruppo del Pd chiedono una commissione parlamentare di inchiesta

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ROMA - Una commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato alle dipendenze dei ministeri della Difesa e dell'Interno, che ha svolto il proprio servizio presso gli enti e i reparti delle Forze armate e delle Forze di polizia a partire dal 1980, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico. A proporne l'istituzione il drappello di radicali presenti a Montecitorio ed iscritti al gruppo del Pd.

In base alla proposta, la commissione dovrà occuparsi anche degli effetti e delle conseguenze derivanti dalle pratiche vaccinali e di profilassi a carico del personale civile e militare delle amministrazioni pubbliche e di quelli derivanti dall'impiego dei sistemi d'arma e dei materiali in dotazione alle Forze armate e alle Forze di polizia. Secondo i promotori la commissione potrà "proseguire proficuamente il lavoro, talvolta frettoloso, degli organi inquirenti e delle autorità militari, al fine di svelare i fatti e di accertare le responsabilità di queste tragiche morti". I genitori e i familiari di questi ragazzi - spiegano i parlamentari - "attendono ancora con fiducia che si faccia chiarezza sulle cause di morte che li hanno privati per sempre dei loro figli e dei loro affetti o che li hanno resi vittime inconsapevoli di gravi patologie invalidanti". L'atto, che vede come primo firmatario Maurizio Turco, è stato assegnato il 15 dicembre all'esame delle commissioni riunite Affari Costituzionali e Difesa. (dp)

(21 dicembre 2009)

Tratto da “Superabile INAIL

 

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