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09 NOVEMBRE 2016
COMUNICATO STAMPA - LEGGE DI BILANCIO 2017 - VITTIME DEL DOVERE: UN SENSIBILE RISPARMIO PER LA SPESA PUBBLICA GRAZIE ALLA RIDUZIONE DEL CONTENZIOSO

 

VITTIME DEL DOVERE: UN SENSIBILE RISPARMIO PER LA SPESA PUBBLICA GRAZIE  ALLA RIDUZIONE DEL CONTENZIOSO UNA SOLUZIONE PER GOVERNO E PARLAMENTO CHE RENDE ONORE AL SACRIFICIO DEI SERVITORI DELLO STATO

In data 8 novembre è stata pubblicata la prima sentenza della Corte di Appello di Brescia che, respingendo l’appello dell’amministrazione contro l’accoglimento in primo grado, ha confermato per una nostra associata la spettanza per le Vittime del Dovere dell’assegno ex art. 2 L. 407/98 in euro 500,00 mensili (oltre perequazione) invece che in euro 258,23.

Ad oggi si erano espresse favorevolmente le Corti di Appello di Genova, Torino, Trieste, Firenze.

Ricordiamo che il primo provvedimento giurisdizionale in assoluto, che accolse la tesi della spettanza dell’assegno nello stesso importo corrisposto alle vittime del terrorismo, risale al 2013         

In quella occasione sempre un nostro socio, tramite l’Avv. Andrea Bava, ottenne dal Consiglio di Stato, in sede di ottemperanza a sentenza del giudice ordinario che aveva attribuito l’assegno in 500,00 €, il riconoscimento del principio secondo cui a tutte le Vittime del Dovere spetta l’importo elevato dalla L. 350 del 2003.

 

Questa decisione si poggia sulla constatazione che la progressiva estensione dei benefici  delle vittime del terrorismo alle vittime del dovere, prevista dall’art. 1 comma 562 l. 266/05 può ammettere nel regolamento di attuazione solo una decorrenza diversa da quella stabilita per le vittime del terrorismo, ma non un importo minore.

 

Il principio è stato poi recepito anche dal Giudice Ordinario, che ha il potere di condannare l’amministrazione a pagare il giusto,  rimediando all’erroneo importo portato nei provvedimenti concessivi dell’assegno.

 

La primissima sentenza del giudice ordinario in merito risale al maggio 2014, sempre ottenuta dal nostro Avvocato Andrea Bava.

 

Da allora, si sono pronunciati moltissimi giudici, in tutta Italia, seguendo la strada tracciata dalla nostra Associazione.

 

La sentenza di Corte d’Appello di Brescia è una ulteriore tappa di avvicinamento all’obiettivo della completa equiparazione che, se ad oggi attende ulteriori interventi normativi per la materia previdenziale, può invece trovare piena realizzazione quantomeno a livello assistenziale tramite il Giudice, rimediando così a una prassi restrittiva giuridicamente priva di senso.

 

Poiché tale rimedio impone alle singole Vittime del Dovere di ricorrere alla Magistratura per far valere i propri diritti, l’Associazione, da anni, sulla scorta dei tanti precedenti giurisprudenziali, insiste affinchè sia posta in essere una norma di interpretazione autentica volta a consentire il riconoscimento in via amministrativa del beneficio,  a favore di tutti e in via automatica.

 

La ricaduta positiva di un tale provvedimento è data sicuramente dall’innegabile riduzione del contenzioso che porterebbe ad un evidente risparmio di spesa, sia in termini di spese di giudizio in caso di soccombenza dello Stato (pari oggi ad almeno il 90% delle cause in primo grado e al 100% in grado d’Appello) sia in ragione dell'eliminazione di procedimenti che impegnano grandemente la giurisdizione ordinaria e amministrativa, dato l’alto numero di cause ancora

 

pendenti.                                                                                                                                                        2          

 

Questa battaglia, nata dall’intuizione dell’Avv. Andrea Bava, ha avuto inizio già nel 2014 con la presentazione di un emendamento ad hoc nella Legge di Stabilità del 2015.

 

Purtroppo il mancato recepimento delle legittime istanze delle Vittime ha condotto l’Associazione, grazie all’aiuto del Sen. Aldo Di Biagio, a richiedere la presentazione, nel marzo del 2015, della proposta di legge A.S. 1715 “Estensione alle vittime del dovere e della criminalità organizzata dei benefici riconosciuti alle vittime del terrorismo”, attualmente in fase di trattazione presso la I Commissione permanente Affari Costituzionali e V Bilancio del Senato della Repubblica.

 

Peraltro l’Associazione si è adoperata nel reperire dati certi per le necessarie coperture finanziarie poiché i precedenti lavori del Tavolo Tecnico in tale ambito apparivano insufficienti. 

 

Sia grazie alI’atto di sindacato ispettivo n. 4-06252,  pubblicato il 3 agosto 2016, nella seduta

 

n. 674 ( interrogazione parlamentare del senatore Aldo di Biagio in relazione alla richiesta di stime utili alla completa equiparazione delle vittime del dovere e criminalità organizzata alle vittime del terrorismo) sia grazie a serrati incontri con i Ministeri competenti, l’Associazione Vittime del Dovere è giunta finalmente ad ottenere il numero degli effettivi beneficiari dell’intervento normativo volto all’adeguamento dell’importo dell’assegno vitalizio. 

 

Sulla scorta di tali indicazioni numeriche è stata predisposta e sollecitata una nuova proposta emendativa alla Legge di Bilancio 2017 che chiediamo venga presa in seria considerazione dal Governo e dal Parlamento.

 

        

 

Un ulteriore silenzio in materia risulterebbe non solo umiliante per le Vittime, ma assurdo per l’intero sistema che impone il risparmio quale obiettivo primario, senza poi adottare i necessari provvedimenti per raggiungerlo.

 

 

 

Emanuela Piantadosi

 

Presidente Associazione Vittime del Dovere Onlus

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