Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri caduti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Caporal Maggiore Scelto
Alessandro Di Lisio

Nato: Campobasso, 15 maggio 1984

Deceduto: Afghanistan - Herat, 14 luglio 2009.

Alessandro Di Lisio aveva solo 25 anni quando la sua vita è stata spezzata in Afghanistan, durante una missione al servizio della pace. Nato a Campobasso il 15 maggio 1984, fin da giovanissimo aveva mostrato una forte determinazione e una passione sincera per la vita militare, scelta che lo portò ad arruolarsi e a distinguersi per professionalità, coraggio e senso del dovere.

Faceva parte dell’8° Reggimento Genio Guastatori “Folgore”, reparto d’élite specializzato nella bonifica degli ordigni esplosivi e nella messa in sicurezza delle strade, operazioni delicate e ad altissimo rischio. Era in missione da soli quattro mesi quando, il 14 luglio 2009, durante un’operazione di bonifica nella provincia di Farah, rimase vittima di un attentato.

Quella mattina Alessandro, insieme a un gruppo di commilitoni paracadutisti della Folgore e bersaglieri del Primo Reggimento, stava pattugliando un tratto di strada strategico per consentire il passaggio sicuro di convogli militari e diplomatici. A bordo del primo mezzo della colonna, fu investito dall’esplosione di un ordigno artigianale nascosto lungo il percorso. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Farah, morì poco dopo, lasciando la sua famiglia, i suoi amici e i suoi compagni d’armi in un dolore profondo e indelebile.

Alessandro Di Lisio viene ricordato come un giovane sorridente, generoso, profondamente legato ai valori della Patria e dell’onore militare. La sua scelta di vita, fatta di sacrificio e dedizione, lo ha reso un esempio di coraggio e altruismo.

Oggi il suo nome è inciso nella memoria collettiva come quello di un ragazzo che, a soli 25 anni, ha dato la vita nell’adempimento del proprio dovere, per garantire la sicurezza degli altri. Un figlio d’Italia, un eroe silenzioso che resta nel cuore della sua comunità e dei suoi commilitoni.

Croce d'Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all'estero

Caporale Maggiore Scelto

Data del conferimento: 23/12/2009

Alla memoria

motivazione:

“Paracadutista dalle straordinarie qualità morali e professionali, comandato in missione di pace in terra afghana, nell’ambito dell’operazione ISAF, ha contribuito costantemente, con perizia e assoluta dedizione, al conseguimento degli obiettivi della missione. Militare dalle preclare virtù umane e professionali, il 14 luglio 2009, nel corso di un trasferimento da una caserma dell’esercito afghano alla base del Comando Regionale Ovest nei pressi di Farah, immolava la sua giovane vita nell’adempimento del dovere, a causa dell’esplosione di un ordigno proditoriamente occultato sul percorso del mezzo cui era a bordo. Fulgidissimo esempio di sublime coraggio che, con il suo estremo sacrificio, ha contribuito in modo significativo ad accrescere il prestigio dell’Italia e della Forza Armata in ambito internazionale, tenendo alti gli ideali di pace e solidarietà.” Farah (Afghanistan), 14 luglio 2009

www.quirinale.it

www.difesa.it

www.senato.it

Tutti i dati contenuti all'interno di questo sito sono di libera consultazione e citazione, è comunque obbligatoria la menzione della fonte in caso di utilizzo. Qualora si pubblichi il contenuto di questo sito, a qualsiasi titolo, senza averne correttamente citata la fonte i proprietari si riserveranno di agire attraverso le autorità competenti.

Sostieni l'associazione!
Fai una donazione con

IBAN
IT33A0760101600000087577888
5 x 1000
Aiutaci a non dimenticare
dona il cinque per mille
CF 94605940157
Seguici su:
STAMPA IL CALENDARIO 2025
🡱