Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri caduti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Carabiniere Arma Carabinieri
MICHELE CALANDINI

Carabiniere MICHELE CALANDINI   

nato a Montefusco (AV) il 22 novembre 1945 e deceduto a San Pietro in Gu (PD) il 25 novembre 1975     


Il carabiniere Michele Calandini apparteneva al gruppo S.e.t.a.f., una forza di intervento  rapida alle dirette dipendenze del Comando delle forze dell'U.S. Army in Europa. La sera del 25 novembre 1975, alla guida della Guzzi di servizio, sta rientrando da Aviano,  dove ha scortato un convoglio militare statunitense. A bordo di un’altra Guzzi vi è un suo  commilitone, Francesco Luongo, di 34 anni. In un tratto rettilineo della statale Postumia, i due militari sorpassano un autotreno carico.  In quel momento, in direzione opposta, una Fiat 127, si sposta sulla sinistra per evitare  l’impatto con un’altra macchina, una Fiat 500, uscita da una stradina laterale. Il primo dei due carabinieri, Francesco Luongo, riesce a passare indenne tra l’autotreno e  la 127. Michele Calandini viene probabilmente colpito di striscio dalla 127, sbanda a  destra, urta contro la sponda della motrice, e finisce nello spazio tra quest’ultima ed il  rimorchio. Il corpo del carabiniere rimane schiacciato dalle ruote dell’autotreno, mentre la  moto viene trascinata per quasi duecento metri, incendiandosi. Tre giorni prima dell’incidente Michele Calandini aveva compiuto trent’anni. Era sposato e  padre di due figli gemelli di sedici mesi. La moglie, Nicolina Di Troia, era in attesa del terzo  figlio.

Menzione speciale alla memoria

Vedi il documento in allegato.

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