Ogni anno, il 10 giugno, la Marina Militare Italiana celebra la propria giornata commemorativa: una ricorrenza carica di significato storico, istituita per ricordare una delle più brillanti azioni navali della Prima Guerra Mondiale, l’impresa di Premuda, compiuta nella notte tra il 9 e il 10 giugno 1918.

Le origini della Giornata

La Giornata della Marina Militare fu istituita ufficialmente il 13 marzo 1939, quando a ciascuna Forza Armata fu concesso di scegliere una data significativa per celebrare la propria festa. Per la Marina fu scelto il 10 giugno, in memoria dell’affondamento della corazzata austriaca Szent Istvan (Santo Stefano) da parte di due piccoli MAS italiani, comandati dal Capitano di Corvetta Luigi Rizzo.

In precedenza, la festa si celebrava il 4 dicembre, giorno dedicato a Santa Barbara, patrona della Marina. Dopo una sospensione tra il 1945 e il 1949 e una ripresa temporanea del 4 dicembre negli anni '50, la data simbolica del 10 giugno venne definitivamente reintrodotta nel 1964, grazie anche all’interessamento dell’Ammiraglio Ernesto Giuriati e dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia.

L’impresa di Premuda

La notte del 9 giugno 1918, due MAS (Motoscafo Armato Silurante), i numeri 15 e 21, lasciarono il porto di Ancona per effettuare un’azione di rastrellamento nelle acque antistanti l’isola di Premuda (nell’attuale Croazia), con l’obiettivo di verificare l’eventuale presenza di campi minati.

Durante la missione, i due mezzi italiani intercettarono una formazione navale austriaca di grande potenza: due corazzate, un cacciatorpediniere e sei torpediniere, dirette al Canale d’Otranto. L’operazione nemica, accuratamente pianificata, mirava a sorprendere e distruggere lo sbarramento antisommergibile e le forze alleate più leggere, aprendo un varco strategico nel cuore dell’Adriatico.

Con incredibile audacia, Luigi Rizzo, già decorato con una Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’affondamento della corazzata “Wien”, portò il suo MAS 15 all’attacco e centrò con due siluri la "Szent Istvan", affondandola in breve tempo. L’altro MAS, comandato dal Guardiamarina Giuseppe Aonzo, non riuscì a lanciare per un guasto tecnico, ma contribuì all’azione di copertura.

Una vittoria strategica

L'affondamento della Szent Istvan non fu solo un colpo militare. Spezzò sul nascere l’offensiva austriaca, cancellando l’effetto sorpresa e demoralizzando la flotta avversaria, che rinunciò definitivamente a qualsiasi ambizione di superiorità navale in Adriatico. L’azione, inoltre, rafforzò la fiducia degli alleati nelle capacità italiane, consolidando il ruolo della Regia Marina nell’equilibrio del Mediterraneo.

Il valore dell’impresa fu riconosciuto anche all’estero. L’ammiraglio inglese David Beatty, comandante della Grand Fleet, inviò un telegramma di congratulazioni alla Marina italiana, definendo l’azione “splendida” e degna del massimo rispetto.

Una tradizione che continua

Il 10 giugno è oggi celebrato con cerimonie in tutta Italia, a bordo delle unità navali, nelle accademie e nei comandi territoriali. È un momento in cui la Marina Militare ricorda non solo un atto di eroismo, ma il proprio impegno quotidiano al servizio del Paese: nella difesa, nella sicurezza marittima, nelle missioni internazionali e nel soccorso umanitario.

La Giornata della Marina Militare è molto più di una ricorrenza: è la memoria viva del coraggio, della professionalità e del sacrificio di intere generazioni di marinai, da Luigi Rizzo ai nostri giorni.

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