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15 MARZO 2023
Corriere della Sera - Omicidio Cerciello Rega: «In 20 secondi 11 coltellate, condanne da confermare a Elder e Hjorth»

In Cassazione la richiesta del pg Loy. I due studenti americani sono stati condannati a 24 e 22 anni in appello per aver ucciso il vice brigadiere dei carabinieri nel 2019

Quattro anni dopo, il delitto di Mario Cerciello Rega approda in Cassazione con i suoi interrogativi. Nel corso dell’udienza la pg Francesca Loy ha chiesto la conferma delle condanne vale a dire 24 e 22 anni rispettivamente per Finnegan Lee Elder e Gabriel Christian Natale Hjorth. «In 20 secondi» Lee Elder «infligge 11 coltellate al brigadiere disarmato. Questa è la descrizione dei fatti identica in entrambe le sentenze» ha detto il procuratore generale Loy durante la requisitoria.

La notte del 26 luglio 2019 i carabinieri che intervennero per restituire lo zainetto a Sergio Brugiatelli avevano con sé il tesserino? Si qualificarono come appartenenti alle forze dell’ordine di fronte ai due diciannovenni americani che volevano indietro i loro soldi (50 euro) dopo aver subito a Trastevere il trucco dell’aspirina (ceduta al posto della coca che credevano di aver acquistato)? Oppure i militari, privi della divisa di ordinanza, trassero in inganno i due americani?

Attorno a queste domande si giocherà ancora una volta il dibattito fra accusa e difesa. Finnegan Lee Elder che accoltellò 11 volte Cerciello è stato condannato a 24 anni in appello mentre Gabriel Christian Natale Hjorth, ritenuto dall’accusa lo stratega del piano di quella notte, sconta 22 anni. Nel frattempo questi ha pubblicato un libro-lettera, rivolto alla famiglia della vittima («Mi chiamo Gabriel, non ho ucciso nessuno») alla quale, giura, di non essere un killer. I fatti di quella notte, nella loro drammaticità, sono chiari: in Prati Elder e Natale arrivarono dopo aver dato all’intermediario dei pusher Brugiatelli un appuntamento.

Gli avevano rubato lo zaino per poi chiedergli la restituzione dei soldi spesi per quello che si sera rivelato un «pacco». Per i carabinieri, intervenuti su sollecitazione di Brugiatelli, la faccenda era un semplice «cavallo di ritorno» come altri, visti durante il pattugliamento nelle aree della malamovida. Arrivati in Prati Cerciello e il suo compagno Andrea Varriale vengono assaliti dai due. Cerciello ha la peggio rapidamente mentre Varriale, immobilizzato da Natale, riesce a liberarsi. I ragazzi scappano in albergo dove s’ingegnano di nascondere il coltello nel controsoffitto della camera. Durerà poco: una pattuglia li arresterà all’alba.

Tratto da Corriere della Sera

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