La 22enne veronese era finita al centro delle polemiche dopo che il deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, ha portato in Parlamento delle foto che la ritraggono mentre indossa una maglia con la scritta «Barbie Brigate Rosse»
Agnese Tumicelli ha rassegnato le dimissioni da presidente del Consiglio studentesco e quindi anche dal Cda dell’Università di Trento. La 22enne veronese, che studia giurisprudenza, era finita al centro delle polemiche dopo che il deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, ha portato in Parlamento delle foto che la ritraggono mentre indossa una maglia con la scritta «Barbie Brigate Rosse». In una seconda immagine la giovane si trova in posa all’interno di un’auto che richiama la Renault 4 dell’omicidio di Aldo Moro, il fondatore della Democrazia Cristiana rapito e ucciso dal gruppo terrorista nel 1978.
Le scuse e le dimissioni
«La tempesta mediatica che mi ha colpita in questi giorni mi ha fatto molto riflettere sui miei comportamenti e il mio futuro», ha spiegato Tumicelli. «Credo che sia necessario assumermi fino in fondo la responsabilità delle mie azioni che, benché strumentalizzate, hanno urtato nel profondo la sensibilità di molte persone e sono profondamente sbagliate». Nelle scorse ore la 22enne è stata bersagliata sui social da commenti offensivi e diffamatori. «Tutta questa vicenda — prosegue Tumicelli — mi ha esposta da un momento all’altro all’odio. La strumentalizzazione di quanto avvenuto mi ha fatta rabbrividire e impaurire. Mi ha fatta sentire in pericolo. Quella che ho subito è una vera e propria gogna, mediatica ma soprattutto politica. La consapevolezza del potere che chi mi ha attaccata e strumentalizzata ha dimostrato di avere sui media e sull’opinione pubblica mi ha lasciata sconcertata».
La posizione del Consiglio studentesco
Ad ogni modo, la 22enne ammette l’errore: «Ciò che ho fatto è estremamente grave, sono la prima a riconoscerlo e ad assumermene ogni responsabilità con le dimissioni». Pur ribadendo la loro distanza «da qualsiasi forma di terrorismo», il Consiglio studentesco e l’Associazione Unitn avevano espresso vicinanza alla ragazza finita al centro del ciclone mediatico: «Come dimostrano la storia e l’operato quotidiano di Agnese c’è un profondo e totale distanziamento dai disvalori del terrorismo».
Il commento di Fratelli d'Italia
Urzì, che svolge anche il ruolo di coordinatore regionale di FdI in Trentino-Alto Adige, parla di un «atto dovuto e apprezzato». Il deputato è intervenuto a un mese di distanza dalla bufera che si era scatenata attorno alla chat di Azione Universitaria, associazione studentesca di destra molto vicina al partito di Giorgia Meloni. Dalla chat in questione, dove interveniva anche il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giacomo Mason, erano trapelati insulti contro il Pride e i manifestanti pro-Palestina, ma anche riferimenti espliciti al fascismo. La presidente del Consiglio studentesco aveva sottoscritto una petizione per chiedere al rettore di revocare l’accreditamento di Azione Universitaria. «La ragazza — che è giovane, osserva Urzì — avrà tutto il tempo per rielaborare l’errore e ricostruire un suo percorso personale che comunque le auguriamo».
Sulla vicenda era intervenuta anche Ambra Minervini, vicepresidente dell’Associazione vittime del dovere e figlia di Girolamo Minervini, magistrato, ucciso dalle Brigate Rosse: «La memoria delle vittime è sacra e non può essere in alcun modo oltraggiata, banalizzata e irrisa».
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