Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri caduti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Agente Scelto della Polizia Penitenziaria
GIUSEPPE PINO MONTALTO

 

Nato a Trapani il 14 maggio 1965
Deceduto a Palma (TP) il 23 dicembre 1995

L'Agente Scelto Giuseppe Montalto, chiamato dagli amici “Pino”, nasce a Trapani il 14 maggio 1965. Dopo il servizio militare entra nel corpo della Polizia Penitenziaria svolgendo servizio, per alcuni anni, a Torino presso il Carcere “Le Nuove” e successivamente presso la Casa Circondariale “Le Vallette”. Nel 1991 si sposa con Liliana con la quale va a vivere a Torino. Su sua richiesta, nel 1994, spinto dall' amore e dall'attaccamento per la sua terra,  viene trasferito alla Casa Circondariale Ucciardone di Palerm, nella sezione di massima sicurezza, riservata ai boss mafiosi. Qui espleta il compito di vigilare sui detenuti sottoposti al regime del 41 bis. Nel 1995 nasce la sua primogenita Federica.
Il 23 dicembre dello stesso anno Giuseppe Montalto viene assassinato davanti agli occhi della moglie incinta e della figlia di appena dieci mesi. 
Dalle dichiarazioni di alcuni pentiti si saprà poi che è stato un omicidio, commesso proprio l’antivigilia di Natale, per fare un regalo ai detenuti sottoposti al 41 bis, con cui Giuseppe aveva avuto dei contrasti, ma anche per dare un segnale forte allo Stato. La sera dopo i boss si incontrarono in una villa a Valderice per lo scambio degli auguri e per festeggiare l'omicidio, consumando un lauto banchetto senza pensare al dolore arrecato alla famiglia di Giuseppe.
Un tenero pensiero va alle figlie Federica ed Ilenia Giuseppa, nata otto mesi dopo la sua morte e di cui porta il nome. In ogni ricorrenza, purtroppo, la dolorosa ferita della sua perdita riapre una dolorosa ferita. 
Riconosciuto ”Vittima del Dovere” ai sensi della legge 466/1980 dal Ministero dell'Interno in data 19/11/1997 gli è stata conferita la Medaglia d' Oro al Merito Civile alla memoria con la seguente motivazione: Preposto al servizio di sorveglianza di esponenti del clan mafiosa di “Cosa Nostra”, nonché di criminali sottoposti al regime carcerario del 41 bis, assolveva il proprio  compito con fermezza, abnegazione e alto senso del dovere.
Proditoriamente fatto segno a colpi d'arma da fuoco in un vile attentato tesogli con efferata ferocia da appartenenti all'organizzazione criminosa, sacrificava la vita a difesa dello Stato e delle istituzioni.
Località Palma (TP) , 23 dicembre 1995.
A Giuseppe sono intitolate le Caserme Agenti dei Reparti di Palermo Ucciardone e Agrigento, la Sala Convegno del Reparto di Ragusa e la Piazza del paese dove viveva con la sua famiglia. 

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Montalto, fino all'ultimo respiro. Diario sentimentale è il titolo del libro dedicato a Giuseppe, scritto da Antonio G. D'Errico e Donato Placido, con prefazione del Dott. Giancarlo Caselli, edito da Laterza.

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