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02 FEBBRAIO 2016
Gonews.it - Adriana Faranda alla Scuola di Magistratura, tra le toghe scoppia la polemica

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L’invito all’ex terrorista Adriana Faranda a partecipare nella sede della Scuola della magistratura a un corso di formazione per i giudici sulla giustizia riparativa, che si aprirà domani a Scandicci, provoca una polemica tra le toghe. E sulla mailing list delle correnti di sinistra della magistratura si apre un dibattito acceso tra chi difende l’iniziativa e chi invece la ritiene “assurda” . E’ “attonita” ,prima ancora che “amareggiata”, Alessandra Galli, figlia del giudice Guido ucciso da Prima Linea, che esprime il suo “sconcerto” non per l’argomento dell’incontro,”ma per la decisione di invitarvi Adriana Faranda. E’ inaccettabile il dialogo in una sede istituzionale come questa con chi ha ucciso per sovvertire lo Stato e la Costituzione alla quale noi, come magistrati abbiamo giurato fedeltà”.Analoghe le riserve del procuratore di Torino Armando Spataro: “le mie perplessità non sono affatto collegate all’oggetto del corso, ma alla presenza di ex terroristi in una Scuola di Formazione per Magistrati”. “Non c’e’ molto da dire. E’ un corso sulla giustizia riparativa in cui si inserisce il racconto di un’esperienza particolare e molto seria, che ben si presta a stimolare la riflessione in una sede come quella della Scuola della magistratura. Dov’è lo scandalo? O si pensa che la Scuola sia un sancta sanctorum, un tabernacolo che non può essere profanato dalla presenza di certe persone? La formazione è per eccellenza il luogo della riflessione e del confronto, e la formazione dei magistrati non può ignorare temi come quello della giustizia riparativa”. Valerio Onida ha appena lasciato la presidenza della Scuola della magistratura, ma continua a difendere senza tentennamenti il corso che ha provocato sconcerto tra alcuni magistrati per la presenza annunciata di Adriana Faranda. “Non capisco le reazioni”, dice spiegando che la partecipazione di Faranda, di un altro ex Br Franco Bonisoli e di familiari delle vittime del terrorismo (Agnese Moro, Sabina Rossa e Manlio Milani), servirà per “parlare di una esperienza che ha coinvolto diverse persone, tra parenti delle vittime e colpevoli, che da anni si sono ritrovati per parlare e comunicare su base volontaria. E’ una delle più significative esperienze di giustizia riparativa in Italia, a cui è stato dedicato anche un libro e di cui si è parlato in varie sedi. Perchè non lo si dovrebbe fare alla Scuola della magistratura? E perché escludere la testimonianza di ex terroristi che hanno fatto un lungo percorso sul piano umano e della rieducazione, e hanno avviato un dialogo con le vittime?” Chi protesta, conclude Onida, sembra pensare che “la Scuola della magistratura non possa essere aperta a ‘simboli del male’, ma questa è una concezione ‘feticistica’; la Scuola è una sede dove si fa cultura, e la sua attività deve servire a promuovere ciò che meglio serve al lavoro dei magistrati di oggi e di domani”.   Stella(Fi), è un’offesa che un ex Brsia invitato nella sede della Scuola di magistratura “E’ un’offesa inaccettabile l’invito agli ex brigatisti rossi Adriana Faranda e Franco Bonisoli a partecipare nella sede della Scuola della magistratura, a un corso di formazione per i giudici sulla giustizia riparativa, che si aprirà domani a Scandicci”. Lo afferma il coordinatore fiorentino di Forza Italia, il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Marco Stella. “Sono sconcertato – sottolinea Stella – che degli ex terroristi parlino a un corso di formazione per magistrati, che tengano una lezione in una sede istituzionale persone che volevano sovvertire e abbattere l’ordinamento dello Stato”. Si tratta di “una vicenda ancora più grave – sostiene il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana – perché avviene a pochi giorni dal trentesimo anniversario della barbara uccisione dell’ex sindaco di Firenze Lando Conti, trucidato da un commando delle Brigate Rosse il 10 febbraio 1986, lungo la via Faentina. Dai brigatisti vorremmo sapere finalmente la verità su quell’omicidio, rimasto senza colpevoli. Noi, prima di ogni altra cosa, vogliamo la verità e il rispetto per la sofferenza dei familiari delle vittime, e chiediamo agli organizzatori di ritirare l’invito a Faranda e Bonisoli”.   L’Associazione ‘Vittime del dovere’, ci sembra un nuovo oltraggio alla memoria dei morti  “Aver invitato un’ex terrorista, seppur dissociata, nella sede della Scuola della magistratura ad un corso di formazione per i giudici sulla giustizia riparativa, ci sembra una vicenda paradossale”. Così l’avvocato Stefano Maccioni e la presidente dell’Associazione “Vittime del dovere”, Emanuela Piantadosi, sull’invito a Scandicci (Firenze) all’ex terrorista Adriana Faranda. “Far sentire la voce di ex terroristi in situazioni pubbliche sembra quasi a voler legittimare quel che è stato fatto in passato. Ci preoccupa questa rivisitazione del passato attraverso le parole di ex terroristi, ci sembra un nuovo oltraggio alla memoria delle vittime”, proseguono il legale e Piantadosi. “E’ ora di dare più voce alle vittime dei reati che non agli autori”, concludono.

Tratto da GoNews.it

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