Il Coordinatore Provinciale dell’Associazione Nazionale Carabinieri già Presidente Interprovinciale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci Como-Lecco affida all’eterna protezione della Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma dei Carabinieri
Luogotenente Marco Piffari
Brigadiere Valerio Daprà
Carabiniere Scelto Davide Bernardello
Vittime del dovere a Castel D’Azzano - Verona
In accordo alla Bozza di Protocollo “Dulce et decorum est pro Patria mori” siglata con le associazioni d’arma per la commemorazione dei Caduti, domenica 19 Ottobre 2025 alle ore 9,30 nel Parco delle Rimembranze cittadino verrà reso l’onore ai Caduti dopo il consueto cerimoniale dell’Alzabandiera. È gradita la partecipazione con Bandiere, Guidoni, Labari ed associati in uniforme sociale.
Cav. Dott. Carlo Angelo Orpheo Colombo
Indirizzo:
Piazzale Chiesa, Lurago d’Erba (CO)
Monza, 19 ottobre 2025
Discorso in Memoria dei tre Carabinieri Caduti
Autorità, Carabinieri, cittadini è importante onorare durante questo momento di raccoglimento la memoria e il sacrificio di tre uomini dell’Arma dei Carabinieri: il Sottotenente Marco Piffari, il Maresciallo Valerio Daprà, l’Appuntato Scelto Davide Bernardello.
Tre nomi, tre vite spezzate, tre stelle che si sono aggiunte alla luminosa costellazione dei Carabinieri caduti nell'adempimento del proprio dovere.
Come martiri hanno onorato la loro divisa e il giuramento fatto alla Nazione con l'atto più estremo: il sacrificio della vita.
Ho partecipato venerdì ai funerali di Stato a Padova con grande commozione per rendere onore a tre servitori dello Stato. Per me è stato un momento molto intenso che ha portato alla memoria, con calde lacrime, quel dolore straziante che accompagna ogni orfano per tutta l'esistenza.
Ho ascoltato le espressioni di affetto dei familiari che hanno cercato di tratteggiare con dignità, dolore e fierezza chi erano nella vita quotidiana i loro amati congiunti. È stata trasmessa alle centinaia di persone, colleghi ed amici presenti l'intensità dell’amore di un padre, di un figlio e di un fratello.
Ho seguito con attenzione anche le parole autorevoli e affettuose dell’omelia dell'arcivescovo Gian Franco Saba, Ordinario militare per l'Italia, ma so perfettamente che in questi momenti nulla può consolare un vuoto così incolmabile. La loro assenza è una ferita che non si rimargina. Non è solo un lutto per l'Arma, è un dolore che investe la comunità intera, perché in quel gesto, in quel momento finale, si è manifestata la più alta espressione di servizio: mettere la propria vita a tutela della nostra.
Non li ricorderemo d'ora in avanti solo per come sono morti, ma soprattutto per come hanno vissuto.
Resteranno nel nostro cuore per il loro coraggio quotidiano, quello non fatto di eroismi teatrali, ma di notti insonni, di chilometri percorsi, di volti incontrati e di problemi risolti, esclusivamente nel silenzio, lontano dai riflettori. Così come ciascuna Vittima del Dovere ha fatto svolgendo con coscienza il proprio lavoro.
Li ricorderemo per la loro dedizione, per la scelta consapevole di indossare una divisa che li esponeva al pericolo, sapendo che la loro sicurezza era sempre seconda a quella dei cittadini e lo hanno dimostrato donando la propria vita, aggiungendosi ad una lista lunghissima di uomini e donne che si sono immolati per il bene del Paese.
La morte di un Carabiniere in servizio è una "ferita aperta" per l'Arma, per le famiglie e per tutta la Nazione. Il loro tributo è un monito costante sul prezzo della sicurezza e della legalità.
Il loro esempio non è solo un ricordo, è un impegno. L'impegno per noi tutti, per Istituzioni e cittadini a non dimenticare, a non indietreggiare di fronte alle sfide della legalità, a essere ogni giorno all'altezza di un sacrificio così grande.
Che la memoria del sacrificio dei figli migliori di questa Nazione sia per l'Arma dei Carabinieri una luce che permetterà di guidare ogni passo, ogni pattuglia, ogni indagine.
Onore ai nostri caduti.
Emanuela Piantadosi Presidente dell'Associazione Vittime del Dovere, figlia del Comandante di Stazione Maresciallo Capo dei Carabinieri Stefano Piantadosi, Medaglia d'oro al merito civile, ucciso ad Opera il 15 giugno 1980 da un ergastolano in permesso premio
Sostieni l'associazione!
Fai una donazione con