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02 LUGLIO 2021
Marano di Napoli (NA), Anniversario dell’uccisione del Carabiniere Salvatore Nuvoletta

Salvatore Nuvoletta, arruolatosi nei Carabinieri a soli 17 anni, come primo incarico fu trasferito alla caserma di Casal di Principe. Nel giugno del 1982 i carabinieri della stessa caserma furono coinvolti in un conflitto a fuoco con alcuni criminali legati alla camorra nel corso del quale restò ucciso il pregiudicato Mario Schiavone. Questo avvenimento è stato posto in relazione con il destino di Salvatore Nuvoletta, anche se quel giorno egli era assente per il turno di riposo settimanale.

Il 2 luglio 1982 si trovava nel suo paese natale e, mentre giocava con un bambino nei pressi dell'esercizio commerciale di un suo parente, fu avvicinato, chiamato per nome (per accertarsi della sua effettiva identità) ed infine ucciso da un commando di killer. Anche se l'azione dei sicari fu rapida e improvvisa, il carabiniere diede prova di eroismo e grande istinto reattivo: resosi conto di ciò che stava accadendo, non cercò la fuga, ma anzi scansò il bambino presente e si oppose inerme al commando omicida. Il fanciullo che grazie a questa pronta reazione del giovane carabiniere ebbe salva la vita, al tempo aveva 9 anni.

La motivazione di questo agguato rimase a lungo sconosciuta, finché da confessioni successivamente rese dal pentito Carmine Schiavone si seppe che esso fu diretta conseguenza dell'uccisione di Mario Schiavone. L'omicidio fu un vero e proprio atto di ritorsione decisa dal cartello camorristico di Casal di Principe, allora retto da Antonio Bardellino. Salvatore Nuvoletta per la sua giovane età risultò il bersaglio più semplice e meno protetto. Per commettere l'atto i casalesi di Bardellino chiesero il benestare della famiglia camorristica di Marano di Napoli, il Clan Nuvoletta, che fornì anche gli uomini ed il supporto logistico necessario.

Medaglia d'oro al merito civile

«In servizio presso una stazione dei carabinieri operante in territorio caratterizzato da elevato indice di criminalità, veniva proditoriamente ucciso, innanzi all'esercizio commerciale di un familiare, da alcuni colpi di arma da fuoco esplosigli contro da componenti di agguerrita organizzazione camorristica, quale vile ritorsione all'attività di contrasto svolta dall'Arma. Fulgido esempio di attaccamento al dovere, coraggio e eccezionale abnegazione, posta al servizio della collettività.»

— Marano (Napoli), 2 luglio 1982

Medaglia commemorativa operazioni di soccorso terremoto in Campania e Basilicata (1980) - nastrino per uniforme ordinaria

— 31 dicembre 1981

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