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Eventi
11 GENNAIO 2010
Ferrara - Cerimonia di intitolazione della via dedicata all'Appuntato dei Carabinieri Carmine Della Sala

Via del Campo sarà intitolata a Carmine della Sala

Via del Campo a Ferrara è conosciuta come la strada dove si trova la caserma dei carabinieri. E proprio ad un carabiniere, ucciso in servizio l' 11 gennaio 1973, sarà intitolata: via del Campo diventerà via Carmine Della Sala, protagonista di una "storia di altissimo senso del dovere e di assoluto sprezzo del pericolo", come recita la motivazione per la quale l'appuntato fu decorato medaglia d'oro al valor civile e al valor militare. La cerimonia di intitolazione si terrà lunedì mattina, all' esterno della caserma del Comando provinciale, alla presenza del generale di brigata Antonio Massaro, comandante della Regione carabinieri Emilia-Romagna, e delle massime autorità civili e militari della città. Nato ad Atripalda (Avellino) nel'27, dopo i primi anni a Serravalle di Bibbiena (Arezzo), sposato e con tre figli, Della Sala era in servizio alla stazione Cc di Pontelagoscuro, alle porte di Ferrara. Il giorno della tragedia era di riposo, ma all'ultimo momento fu richiamato in servizio per sostituire un collega malato. Di pattuglia con un altro carabiniere giovane ed inesperto, per il freddo entrò per riscaldarsi nella scuola media, frequentata dal figlio Roberto, che in quel momento si trovava in classe. La scuola si trova proprio davanti ad una banca in cui era in corso un rapina: notata una vettura ferma davanti alla banca con il motore acceso, il militare intuì che era in atto il colpo. Mandò il collega a chiedere rinforzi alla vicina caserma e si avviò verso la banca. Entrando nell' istituto fu ferito con un colpo di pistola all'addome e si avvinghiò ad uno dei rapinatori, che lo trascinò nell'auto e poi lo uccise. I rapinatori gettarono quindi il suo corpo dall' auto in corsa.

Articolo del 9/1/2010 tratto da TG telestense.it


Una strada per un eroe
Commozione alla cerimonia di intitolazione di una via a Carmine Della Sala

A lui, all’eroe, era già stata intitolata una caserma e la scuola di Pontelagoscuro, dove l’11 gennaio del 1973 trovò la morte mentre era in servizio. Ora, accanto alla caserma di quell’Arma che ha onorato fino al sacrificio, sorge una via con il suo nome.

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È stata una cerimonia partecipata e commossa quella di ieri mattina in via del Campo, all’interno del cortile del quartier generale dei carabinieri di Ferrara. Una cerimonia per ricordare il gesto eroico del carabiniere Carmine Della Sala, “una storia la sua di altissimo senso del dovere e di assoluto sprezzo del pericolo quella dell’appuntato dei carabinieri decorato con la Medaglia d’Oro al valor civile e al valor militare”.

Con queste parole del colonnello Antonio Labianco, e alla presenza delle massime autorità civili e militari della città, si è scoperto il velo alla strada.

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Carmine Della Sala, nato ad Atripalda (Av) il 7 maggio del 1927, morì a Pontelagoscuro l’11 gennaio del 1973. Giovanissimo, come molti figli del Sud, Carmine si arruola nell’Arma dei Carabinieri. Viene inviato come prima destinazione in Toscana e precisamente nella piccola stazione di Serravalle di Bibbiena (Ar) dove conosce la futura moglie.

Dal matrimonio nasceranno tre figli, Roberto, Paolo ed Antonella. Viene trasferito quindi a Sassopisano e infine a Pontelagoscuro, dove l’11 gennaio del 1973 l’attende il suo destino. Quel giorno era di riposo, ma all’ultimo fu richiamato in servizio per sostituire un collega malato. Di pattuglia con un altro carabiniere molto più giovane ed inesperto, poiché faceva molto freddo per riscaldarsi entra dentro la scuola media, frequentata dal figlio Roberto, che in quel momento si trovava in classe. La scuola è ubicata proprio davanti ad una banca. Notata una macchina ferma davanti alla banca con il motore acceso non esita, dopo aver mandato il collega a chiedere rinforzi alla vicina caserma, a scendere le scalette della scuola e ad avviarsi verso la banca. Il destino vuole che il figlio si affacci proprio in quel momento e possa vedere per l’ultima volta suo padre in vita. Dopo alcuni secondi si sentono degli scoppi che ai ragazzi sembrarono petardi, in realtà si trattava di spari. Le maestre dissero agli alunni di buttarsi a terra e i ragazzi presero la cosa quasi come un gioco. Dopo alcune ore Roberto seppe della tragica verità e cioè che il padre entrando dentro la banca era stato raggiunto subito da un colpo di pistola all’addome e quindi avvinghiatosi ad uno dei rapinatori, era stato trascinato dentro la macchina e finito dai malviventi all’interno. Gli assassini poi avevano buttato il suo corpo alcune centinaia di metri più in là, come fosse un animale. Le sue spoglie riposano ora nel piccolo cimitero di Serravalle, dove Carmine sognava di ritirarsi in pensione.

Articolo del 12/1/2010 tratto da estense.com

 

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