Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri caduti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Appuntato dell’Arma dei Carabinieri
Antonino Favazzi

Nato a Palermo il 21 dicembre 1950

Deceduto a Partinico (PA) il 6 dicembre 1984

Medaglia d’Argento al Valor Civile alla Memoria

 

Antonino FAVAZZI nasce a Palermo il 21 dicembre 1950, all’età di diciotto anni decide di arruolarsi nel corpo dell’Arma dei Carabinieri e lo fa con dedizione e spirito di corpo affrontando i periodi difficili di un’Italia violenta fatta di Brigate Rosse e criminali comuni.

La sua carriera militare inizia presso la scuola allievi Carabinieri di Iglesias (CA), dove dopo l’addestramento formale diviene Carabiniere semplice e trasferito nel Comando Legione di Torino quale addetto, qui s’impegna molto nell’apprendere i propri compiti istituzionali e imparare un mestiere tanto sognato.

Nel 69’ conosce Maria Teresa la sua futura moglie, una storia fatta di sacrifici e di rinunce costretti a vedersi di nascosto per paura di essere trasferito per “amoreggiamento” una legge che in quel periodo metteva paura anche al più temerario di Carabinieri.

Nel 72’ si sposano di nascosto da tutti e tutto e decidono di vivere i primi anni di unione a Torino, da quest’unione nascono tre figlie Roberta, Daniela e Manuela.

Nel 76’ chiede il trasferimento per la Sicilia, e come prima destinazione fu assegnato al Comando Stazione di Petralia Sottana (PA), qui riesce a contemplare famiglia e lavoro dando risultati positivi.

Dopo qualche anno di permanenza a Petralia Sottana (PA) chiede di avvicinarsi ulteriormente alla città natia ove lo stesso aveva lasciato amici e parenti, viene trasferito e come destinazione gli fu assegnata la Stazione Carabinieri di Ficarazzi (PA), qui si distingue per le sue doti militari portando a termine con il resto del personale di quella Stazione Carabinieri importanti operazioni di polizia.

Durante la permanenza in questa Stazione Carabinieri, decide di prendere la “guida veloce” una specializzazione che lo avrebbe portato dritto dritto al Nucleo Operativo Radiomobile, reparto da lui tanto sognato e amato.

Nell’80’ con il grado di Appuntato dei Carabinieri viene trasferito a Partinico (PA) come autista del Nucleo Radiomobile di quel Comando Compagnia, un territorio molto difficile e in continua crescita demografica. Anche qui Antonino si distingue in molte operazioni di polizia, benvoluto e rispettato dalla gente del paese e dai suoi colleghi, amante della famiglia e della divisa che indossa.

 

IL FATTO

Il 2 dicembre 1984, durante un normale servizio di parlustrazione in una giornata grigia e apparentemente tranquilla, l’Appuntato Favazzi Antonino e il Carabiniere Scelto Colicchia Salvatore si trovano all’altezza del centro abitato di Partinico (PA), quando il sibilo continuo della gamma 400 (radio veicolare di servizio), allerta l’equipaggio che all’interno del circolo ricreativo del paese è in atto una probabile rapina. Noncuranti della propria incolumità e con sprezzo del pericolo si portavano velocemente sul posto, dove vengono letteralmente assaliti da più banditi che senza esitare iniziano a sparare una pioggia di proiettili sulla pattuglia. Ne nasce un violento conflitto a fuoco durante il quale verrà ferito mortalmente l’Appuntato Favazzi, il quale, seppur lievemente, riesce a ferire uno dei banditi.

Trasportato d’urgenza in ospedale l’Appuntato Favazzi entrerà in coma e giudicato inreversibile dai medici morirà quattro giorni dopo con accanto sempre la sua amata moglie che non ha mai smesso di amarlo fino all’ultimo giorno dell’estremo sacrificio.

Il giorno dopo l'accaduto vengono arrestati i responsabili, due di loro verranno condannati per rapina, mentre il responsabile della morte dell’Appuntato Favazzi verrà condannato a 25 anni di carcere per omicidio.

COMMEMORAZIONI

Nel luogo del tragico incidente costato la vita al giovane App. dei Carabinieri Antonino Favazzi, l’amministrazione Comunale alla presenza delle istituzioni Civili e Militari del luogo, intitolarono la piazza chiamandola “Largo App. Antonino Favazzi”. Alla cerimonia putroppo non veniva invitata nè la vedova nè le figlie del militare caduto.

 

ONORIFICENZE

  • Nel dicembre 1984, viene conferito alla memoria dell’Appuntato Favazzi Antonino, il Premio Sicurezza e Libertàdal Direttore della rivista Ordine Pubblico (organo d’informazione per le forze di polizia), con la seguente motivazione:

A Partinico (PA), con grande coraggio e sprezzo del pericolo, assieme ad un collega, affrontava un rapinatore armato in fuga. Nasceva una violenta colluttazione, nel corso della quale il malvivente gli esplodeva tre colpi di pistola, colpendolo mortalmente.Esempio di grandi virtù civiche, ha immolato la sua giovane vita agli ideali della giustizia, del dovere, del servizio della comunità.

 

  • Il 9 marzo 1985, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Riccardo Bisogniero, conferì l’Encomio Solenne alla Memoria all’Appuntato Favazzi Antonino con la seguente motivazione:

Con grande coraggio e cosciente sprezzo del pericolo, non esitava ad affrontare assieme a commilitone un rapinatore armato il quale, dopo violenta colluttazione, gli esplodeva contro tre colpi di pistola ferendolo mortalmente. Fulgido esempio di mirabili virtù civiche immolava la sua giovane esistenza ai nobili ideali della giustizia e del dovere.

 

  • Il 14 marzo 1986, il Consiglio d’Amministrazione della “Fondazione Carnegie” per gli atti d’eroismo, accordava a titolo di benemerenza e di onore, la Medaglia d’Oro alla Memoria dell’Appuntato Favazzi Antonino con la seguente motivazione:

 Il giorno 2 dicembre 1984, a Partinico (PA), in servizio d’istituto a bordo di autoradio, con alto senso del dovere si portava unitamente ad un collega, presso un locale circolo ricreativo ove era in atto un tentativo di rapina. Con sprezzo del pericolo e noncurante della propria incolumità prontamente affrontava un malfattore ma raggiunto da tre colpi di pistola esplosigli contro in rapida successione dal malvivente, si accascia al suolo mortalmente ferito. Fulgido esempio di cosciente ardimento e grande coraggio spinti al sacrificio della vita.

 

  • In data 8 maggio 1986 viene conferita dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, la Medaglia d’Argento al Valor Civile alla Memoria con la seguente motivazione:

Il 2 dicembre 1984 in Partinico (PA), Appuntato dei Carabinieri in servizio d’istituto, non esitava ad affrontare, insieme a un commilitone, un rapinatore armato il quale dopo violenta colluttazione, gli esplodeva contro tre colpi di pistola ferendolo mortalmente. Fulgido esempio di mirabili virtù civiche, immolava la sua giovane esistenza ai nobili ideali della giustizia e del dovere.

 

INTITOLAZIONI

Mercoledì 6 dicembre 2017, a distanza di 33 anni dalla morte dell’App. FAVAZZI Antonino, alla presenza delle autorità civili e militari, l’Amministrazione comunale di Partinico, intitolava nella Piazza dedicata all’Appuntato, un cippo commemorativo.
A presiedere la cerimonia, oltre alla vedova, le figlie, i nipoti e i generi di Antonino, vi erano ragazzi delle scuole medie dell’Istituto Comprensivo di Partinico, un drappello di uomini in divisa costituito da tutti i Comandanti delle Stazioni Carabinieri limitrofe e i militari di truppa, il Cappellano Militare, il Parroco, il Commissario Straordinario del comune di Partinico, il Comandante della locale Compagnia Carabinieri, il Capitano Marco PISANO che con la sua tenacia ma soprattutto con il cuore, unitamente l’Amministrazione comunale, ha seguito tutto l’iter burocratico per la realizzazione del manufatto e della cerimonia e per ultimo ma non ultimo, il Comandante del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo il Colonnello Antonio di STASIO che proprio lui prendendo la parola ha sottolineato quanto è importante battersi per realizzare i propri sogni.

Quel giorno così importante a Partinico vi era anche l’Associazione Vittime del Dovere che nella persona del Presidente Piantadosi, ha voluto esprimere la propria vicinanza di affetto che con un comunicato scritto e letto da Roberto ROCCHI anch’egli appartenente all’Arma dei Carabinieri, nonché genero dell’App. Favazzi e con queste parole si chiudeva la cerimonia in ricordo dell’Appuntato: “Quando tante persone e un intero territorio ricordano a distanza di tanti anni, ancora con affetto, un militare che si è impegnato al servizio degli altri, significa che quel Carabiniere probabilmente ha assolto i propri doveri in maniera esemplare ed interpretando pienamente i valori delle istituzioni”.

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