Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
CONTRASTO ALLE MAFIE
Attività di sensibilizzazione istituzionale finalizzata alla lotta contro la criminalità organizzata

L'Associazione Vittime del Dovere svolge da anni una copiosa attività di approfondimento e sensibilizzazione finalizzata alla conoscenza e allo studio dei fenomeni criminali e al contrasto della criminalità organizzata.
Un impegno quotidiano che si esplica, in contesti istituzionali, parlamentari, pubblici e didattici, attraverso:

  • interventi diretti ad evidenziare criticità legate al sistema normativo, penale o penitenziario, attraverso la redazione di dettagliate e approfondite relazioni indirizzate alle Istituzioni e alla politica;
  • attività di ricerca, analisi e denuncia dei fenomeni mafiosi, attraverso la predisposizione di istanze, emendamenti, interrogazioni parlamentari, disegni di legge;
  • partecipazione ad audizioni parlamentari;
  • organizzazione di convegni, workshop, conferenze stampa e mostre;
  • realizzazione di percorsi didattici a carattere nazionale dedicati agli studenti di scuole di ogni ordine e grado sul tema della memoria e della conoscenza dei fenomeni criminali;
  • informazione dell’opinione pubblica attraverso pubblicazioni, articoli tecnici, comunicati stampa ed organizzazione di eventi dedicati.
13 APRILE 2019
FOGGIA: ASSOCIAZIONE VITTIME DOVERE, 'BASTA SCONTI PENA PER RECIDIVI'

Piantadosi, 'commosso cordoglio per uccisione maresciallo Di Gennaro'

Roma, 13 apr. (Adnkronos) - - L'Associazione Vittime del Dovere esprime "il suo più commosso cordoglio" per l'uccisione del maresciallo dell'Arma dei carabinieri, in servizio presso la stazione di Cagnano Varano (Foggia), Vincenzo Carlo Di Gennaro, ucciso a colpi di pistola durante un controllo.

"Si tratta dell'ennesima vittima di un lunghissimo elenco di servitori dello Stato che hanno sacrificato la propria vita per il Paese in nome dei principi di legalità e giustizia", sottolinea all'Adnkronos la presidente dell'associazione Emanuela Piantadosi, figlia del maresciallo Capo dei Carabinieri Stefano Piantadosi ucciso il 15 giugno 1980 da un detenuto ergastolano in permesso premio.

"Apprendiamo dalle fonti di stampa che ad aver compiuto il delitto sarebbe stato una persona con precedenti penali. Se così fosse - dice Piantadosi - chiediamo al Governo di inasprire le pene ed eliminare gli sconti per coloro che si dimostrano recidivi".

Tratto da Adnkronos

Tutti i dati contenuti all'interno di questo sito sono di libera consultazione e citazione, è comunque obbligatoria la menzione della fonte in caso di utilizzo. Qualora si pubblichi il contenuto di questo sito, a qualsiasi titolo, senza averne correttamente citata la fonte i proprietari si riserveranno di agire attraverso le autorità competenti.