Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
Equiparazione Vittime

Da anni l'Associazione Vittime del Dovere si batte perché la distinzione ingiusta e incoerente tra vittime in ragione del carnefice sia definitivamente abbandonata.
La categoria originaria delle "vittime del dovere" (Regio Decreto Legge 261/1921) è stata prima affiancata (Legge 466/1980) dalla categoria delle "vittime del terrorismo" e delle "vittime della criminalità organizzata" per poi essere sorpassata in termini di tutela (Legge 206/20014) fino a giungere al processo inverso, di progressiva estensione dei particolari benefici riconosciuti alle altre categorie.
In uno Stato di diritto è imprescindibile che i rappresentanti delle Istituzioni, che sacrificano le loro vite e la loro integrità per il bene della collettività, vengano adeguatamente tutelati.
Negli anni si sono succeduti interventi limitati e parziali di equiparazione che hanno causato differenze tra Vittime, creando gruppi e sottogruppi, e difficoltà applicative che, di fatto, rendono difficile l'effettiva fruizione dei benefici riconosciuti.
Con la presentazione dei disegni di legge cerchiamo di porre un ulteriore tassello sul lungo percorso intrapreso dall'Associazione.
Le proposte di legge da noi richieste, presentate e che si sono succedute negli anni hanno lo scopo di definire la completa equiparazione tra Vittime, dopo oltre dieci anni dalla promessa di "progressiva" equiparazione sancita nella Legge 266 del 2005.

04 DICEMBRE 2025
COMUNICATO STAMPA - L'AGENZIA DELLE ENTRATE SI ARRENDE: L'ESENZIONE IRPEF ALLE VITTIME DEL DOVERE SPETTA SU TUTTE LE PENSIONI IN GODIMENTO

L’Agenzia delle Entrate si è finalmente adeguata, dopo quasi due anni dalle decisioni della Corte di Cassazione - Sezione Tributaria, al principio secondo il quale tutte le pensioni percepite dalle Vittime del Dovere o loro superstiti sono esenti da imposizione fiscale.

Con la Risoluzione n.68 dell’Agenzia delle Entrate, diramata il 4 dicembre 2025 risolve finalmente una questione interpretativa che fino ad ora era rimasta irrisolta, nonostante il dictum della Cassazione.

L’errore interpretativo nasceva dall’applicazione operata dall’INPS che, in qualità di sostituto d’imposta, aveva ritenuto che l’esenzione spettasse solo alle pensioni privilegiate legate a infermità direttamente connesse allo status.

In tal modo erano escluse dal beneficio le Vittime del Dovere invalide – a cui era stato riconosciuto un punteggio basso, non sufficiente al riconoscimento della pensione privilegiata – nonché i superstiti di Vittime del Dovere le cui pensioni non derivavano dallo status.

Adeguandosi a questa impostazione dell’INPS, l’Agenzia delle Entrate aveva respinto sistematicamente tutte le istanze di rimborso presentate da coloro che erano stati penalizzati, mentre l’INPS continuava a trattenere l’imposta alla fonte su tutte le pensioni escluse.

A fronte dell’evidente disparità di trattamento era nato un vasto contenzioso, principalmente gestito dall’avvocato Andrea Bava, quale legale di fiducia della nostra Associazione.

Nel 2024 la Corte di Cassazione ha messo fine alla controversia, pronunciando una serie di sentenze che hanno riconosciuto il principio di esenzione generalizzata.

Tuttavia, nonostante tali sentenze, per oltre un anno e mezzo l’Agenzia delle Entrate ha continuato a opporsi, alimentando il contenzioso davanti alle Corti Tributarie.

Ora, grazie alla Risoluzione appena pubblicata, si confida in una rapida definizione delle cause pendenti, dato che l’Agenzia ha finalmente ammesso l’erroneità della propria posizione.

Quella di oggi è dunque una data da ricordare, per il grande risultato ottenuto dall’Associazione tramite i propri legali.

A questo punto, resta da capire quale sarà l’atteggiamento dell’INPS, che ancora a gennaio 2025, con la propria circolare di inizio anno, aveva confermato la posizione restrittiva.

Tuttavia, anche l’istituto pensionistico è stato più volte condannato negli ultimi mesi a cessare la ritenuta IRPEF, e ci si attende, anche da parte sua, un cambiamento di rotta.

In ogni caso, la Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate sarà uno strumento prezioso per tutti coloro che hanno avviato un contenzioso contro l’INPS: il riconoscimento dell’esenzione da parte della stessa Agenzia rende ormai la posizione dell’INPS isolata e indifendibile.

L’Associazione continuerà naturalmente a fare pressione affinché venga superato anche quest’ultimo ostacolo e ringrazia l’Avv. Andrea Bava che per anni ha seguito questa vicenda complessa e, guidato da un profondo senso di giustizia e tutela dei diritti, ha contribuito in modo decisivo al risultato raggiunto.

ASSOCIAZIONE VITTIME DEL DOVERE


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