Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
Equiparazione Vittime

Da anni l'Associazione Vittime del Dovere si batte perché la distinzione ingiusta e incoerente tra vittime in ragione del carnefice sia definitivamente abbandonata.
La categoria originaria delle "vittime del dovere" (Regio Decreto Legge 261/1921) è stata prima affiancata (Legge 466/1980) dalla categoria delle "vittime del terrorismo" e delle "vittime della criminalità organizzata" per poi essere sorpassata in termini di tutela (Legge 206/20014) fino a giungere al processo inverso, di progressiva estensione dei particolari benefici riconosciuti alle altre categorie.
In uno Stato di diritto è imprescindibile che i rappresentanti delle Istituzioni, che sacrificano le loro vite e la loro integrità per il bene della collettività, vengano adeguatamente tutelati.
Negli anni si sono succeduti interventi limitati e parziali di equiparazione che hanno causato differenze tra Vittime, creando gruppi e sottogruppi, e difficoltà applicative che, di fatto, rendono difficile l'effettiva fruizione dei benefici riconosciuti.
Con la presentazione dei disegni di legge cerchiamo di porre un ulteriore tassello sul lungo percorso intrapreso dall'Associazione.
Le proposte di legge da noi richieste, presentate e che si sono succedute negli anni hanno lo scopo di definire la completa equiparazione tra Vittime, dopo oltre dieci anni dalla promessa di "progressiva" equiparazione sancita nella Legge 266 del 2005.

28 NOVEMBRE 2015
ISOLA DELLE FEMMINE (PA) – CERIMONIA DI INTITOLAZIONE DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI AL BRIGADIERE ANTONIO ENRICO MONTELEONE

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Si è svolta il 28 novembre scorso, in occasione del 30° anniversario dell’eccidio, la cerimonia di intitolazione della Stazione Carabinieri di Isola delle Femmine al Brigadiere Antonio Enrico Monteleone, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria. Una manifestazione sentita al quale hanno partecipato, oltre ai familiari, il Comandante Interregionale Carabinieri Culqualber Gen. C. A. Riccardo Amato, il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia Gen. B. Riccardo Galletta, il Sindaco Stefano Bologna ed i familiari del decorato.

Arruolatosi a soli 20 anni nell'Arma dei Carabinieri, Antonio Monteleone decise di partecipare al corso di Sottufficiale della durata di 2 anni, di cui il primo anno si svolgeva a Velletri ed il secondo a Firenze. Terminato il corso si sposò e da questo matrimonio nacquero due figlie, Fabiana e Nadia. Monteleone decise pertanto di stare accanto alla moglie e le figlie dopo anni di lontananza dalla sua terra.Il suo ultimo anno e mezzo di vita lo trascorse ad Isola delle Femmine in provincia di Palermo, un paesino che si affaccia sul mare. Un posto tranquillo fino al 28 novembre 1985.  Quella mattina Monteleone uscì di casa come sempre ed accompagna le sue due bambine a scuola. Quando arrivò in caserma squillò l'allarme collegato con l'ufficio postale di Isola delle Femmine, immediatamente si precipitò fuori insieme al collega e anziché fare la strada che conduce alle poste, insieme all'appuntato, decise, per fare prima, di scavalcare un muro alto 2 metri, che divide la caserma dall'ufficio postale. Subito venne individuato da uno dei quattro rapinatori, che nel frattempo aspettava in macchina. Gli altri tre malviventi, che al momento si trovavano dentro l'ufficio, vennero quindi avvertiti dal complice mediante un segnale in codice. I tre rapinatori repentinamente uscirono con alcuni ostaggi e intimarono al Brigadiere Monteleone di buttare l'arma. Anche se già disarmato, il Brigadiere Antonio Monteleone venne ferito da un colpo di pistola al cuore, sparato da uno dei 4 balordi. Morì l'indomani all'alba dopo aver subito un delicato intervento al cuore ed essere entrato in coma senza più poter rivedere i suoi cari per un'ultima volta. L'anno dopo la sua uccisione viene intitolata al Sottufficiale una via del comune di Isola delle Femmine. Alla moglie viene consegnata dall'allora Presidente Cossiga la Medaglia al Valor Militare per l'eroico gesto compiuto dal Brigadiere. Ogni anno viene ricordato con una messa dalla comunità di Isola, alla quale partecipano le Autorità, i colleghi, la moglie, le figlie e la piccola nipotina Sofia che ama ascoltare episodi della vita del nonno, che non ha potuto conoscere.

Le spoglie del sottufficiale riposano al cimitero S. Orsola a Palermo.

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